mercoledì 7 novembre 2007

Diventare papà

Mi sono deciso a riportare su questo blog alcuni dei pensieri che mesi fa, quando Giulio aveva iniziato a stare male sul serio, scrissi per me e per Cinzia. È passato un po' di tempo e la disperazione di quei giorni si è un po' velata di rassegnazione e "abitudine", sebbene la situazione si aggravi: ma bisogna pur sopravvivere! Spero che condividere questi pensieri possa servire a qualcuno... o almeno a me.
Era il 4 di maggio 2007:
Stasera ho trovato una paginetta scritta ormai 15 mesi fa... si intitolava "Diventare papà" e l'avevo buttata giù la notte in cui è nato mio figlio per ricordare a me stesso e agli altri le emozioni di quel momento. Quante preoccupazioni, quante gioie... e mai avrei pensato di arrivare a questo punto a rifarmi le stesse domande su come si diventa un buon padre... ora forse è troppo tardi? Il mio bambino, Giulio, ha una malattia rara e incurabile: i medici non sanno ancora nemmeno quale sia ma sanno che è degenerativa perché è degenerata in pochi mesi in modo esponenziale. Giulio ora si trova in un letto di ospedale, è stato fino a ieri in terapia intensiva lottando per la vita, ora, anche se ne è uscito, è ridotto quasi a un vegetale: non muove volontariamente quasi nessun muscolo del corpo e anche lo sguardo è spesso fisso nel vuoto... mi sentirà ancora? (Io sono convinto di sì, ma è difficile dirlo con certezza).
Perché scrivere questo? Prima di tutto per me; infatti non so ancora se dirò a qualcuno dell'esistenza di queste pagine... Ho bisogno di "buttare fuori" un po' di emozioni, di domande... è troppo tardi per imparare ora a fare il papà? Probabilmente mi resterà poco tempo da vivere con Giulio, avrei tante cose da dirgli ma non le capirebbe, non le può capire... in pochi mesi sono stato "sbattuto" da neopapà in una situazione più grande di me, più grande di noi, troppo grande: come potrò esserne all'altezza? Come deve comportarsi un papà in queste situazioni?
Nel mio scritto di 15 mesi fa concludevo:
Gli avvenimenti potrebbero fare pensare ad una esperienza negativa ma assolutamente non la penso così. Sicuramente mi ha insegnato che non possiamo programmare molto la vita dei nostri figli... pensano con la loro testa e fanno la loro strada già da piccoli (nessuna delle mie previsioni sulla nascita assomiglia a quella che è stata)
E ora più che mai è vera questa affermazione: l'impotenza mia e di mia moglie in questa situazione è totale...

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