lunedì 31 dicembre 2007

Buon Anno!


Ecco gli auguri per l’anno nuovo… ci ho pensato un po’…cosa augurare per l’anno nuovo e a chi fare gli auguri. Ho navigato un po’ in internet e ho trovato un sacco di auguri…. ai fidanzati, alle proprie famiglie e parenti, agli amici, alle persone sole e alle persone malate e poi ecco… quell’augurio trovato sul sito Qumran2.net mi ha colpito. Così ne ripropongo qui sul blog una piccola parte:

Buon Anno…
Signore!
Se permetti, Signore,
il primo augurio di Buon Anno
lo facciamo a Te, perché l’augurio per Te è lode,
ringraziamento e supplica, e da Te l’augurio
rimbalza su tutta la terra
per tutti gli uomini che ami

Buon Anno, Amici,
buon Anno!
Più di trecento giorni pieni di sole,
pieni di solidarietà e di gioia;
e, se verrà anche il dolore,
che sia vissuto con Amore.

domenica 30 dicembre 2007

Per tutte le famiglie in difficoltà

O Signore, tu sai tutto delle nostre famiglie. Tu non hai bisogno di tante parole perché vedi lo smarrimento, la confusione, e le nostre difficoltà. Tu sai se ci sono situazioni che ci fanno soffrire.
Tu conosci anche le cause nascoste, quei motivi che noi non riusciamo a comprendere. Proprio per questo motivo abbiamo bisogno del tuo aiuto: donaci la forza per superare queste difficoltà.

Il cerchio della vita


...E un bel giorno ti accorgi che esisti
Che sei parte del mondo anche tu
Non per tua volontà, e ti chiedi chissà
Siamo qui per volere di chi?...

sabato 29 dicembre 2007

4 marzo 2007: in montagna

Oggi, 4 marzo, è il compleanno di Zaccheo e per festeggiare la giornata insieme ci vuole un’idea….
Si avvicina la primavera e così decidiamo di fare una bella passeggiata. Iniziamo presto a far conoscere a Giulio la montagna sperando che un giorno possa piacergli come a noi. Dopo pranzo prepariamo lo zaino e il thermos col latte per Giulio. Scegliamo una meta vicina e una passeggiata corta ma panoramica: il monte Spalavera. Si parte per la montagna e vengono anche i nonni. Una volta parcheggiata la macchina, ci vestiamo bene, una bella felpa pesante a Giulio e poi eccolo dentro nello zaino a spalla di papà. All’inizio sembra non piacergli ma dopo 10 minuti è tutto felice. Arrivati in cima il panorama è stupendo, è sereno e si vedono i laghi in lontananza.
Facciamo merenda velocemente perché fa abbastanza freddo visto che è arrivato un vento gelido…e poi di corsa giù verso la macchina. Giulio è stato bravissimo con il suo legnetto in mano e guardava tutto quello che lo circondava con la curiosità tipica di un bimbo: davvero una bella giornata!

venerdì 28 dicembre 2007

Calzine


Babbo Natale è passato anche da casa nostra
e ha portato delle fantastiche calzine musicali a Giulio.

Eccole sui piedini di Giulio!
Grazie Babbo Natale!

mercoledì 26 dicembre 2007

Il lumino della speranza

Credo che al mondo ci sia una speranza.
Quando dopo ogni notte
la luce rischiara il cielo,
credo che al mondo ci sia una speranza.
Quando dopo la pioggia il sole riscalda la terra,
credo che al mondo ci sia una speranza.
Quando dopo un lungo travaglio nasce una nuova creatura,
quando vedo un nuovo fiore che germoglia,
quando vedo il sorriso di un bambino,
credo che al mondo ci sia una speranza.
E credo che ogni persona abbia dentro di sé un po' di speranza
e credo che ognuno di noi sia una speranza.
Anche se spesso l'abbiamo rinchiusa in preziosi cassetti,
magari dopo un temporale più lungo,
dopo una stagione più secca,
dopo un travaglio più doloroso
e ce ne siamo dimenticati.
Credo che anch'io posso fare qualcosa
per ricordare che c'è una speranza.

martedì 25 dicembre 2007

Auguri da Giulio


video del dicembre 2006
E' la speranza che riscalda i cuori
anche quando il freddo inverno
pare interminabile;
sotto una pioggia di difficoltà
è solo il forte legame
con i vostri affetti che riporta serenità.
E' la gioia e la certezza di un domani migliore
che fa del Natale
il momento per ritrovare un po' di felicità e
ricevere tanti auguri
per tutto quanto di nuovo verrà.

Buon Natale


Questo Natale non è come gli altri. Una vigilia diversa, non passata davanti ai fornelli e con la gioia di sempre, non c’è un albero di Natale addobbato con luci e fili, ma solo un albero con qualche pallina ma senza luci… un po’ come mi sento io in questo momento…un piccolissimo presepe sul mobile in sala. Qualche regalo sotto l’albero, ma anche la voglia di aprire i regali non c’è… solo di leggere tutti quei biglietti che ci sono arrivati…gli auguri degli amici più cari. Natale non è un albero ben addobbato o un sacco di regali… Natale è avere vicino le persone a cui vuoi bene. Natale è Amore….e Amore è stare svegli tutta la notte con un bimbo malato… sì il Natale è anche questo. È Natale !Ora lo sento nel cuore!
Auguro a tutti voi un Natale sereno e ricco di gioia da trascorrere con chi più amate.
Buon Natale!

lunedì 24 dicembre 2007

Regala ciò che non hai...

Occupati dei guai, dei problemi
del tuo prossimo.
Prenditi a cuore gli affanni,
le esigenze di chi ti sta vicino.

Regala agli altri la luce che non hai,
la forza che non possiedi,
la speranza che senti vacillare in te,
la fiducia di cui sei privo.
Illuminali dal tuo buio.
Arricchiscili con la tua povertà.

Regala un sorriso
quando tu hai voglia di piangere.
Produci serenità
dalla tempesta che hai dentro.
"Ecco, quello che non ho te lo dono".
Questo e' il tuo paradosso.

Ti accorgerai che la gioia
a poco a poco entrerà in te,
invaderà il tuo essere,
diventerà veramente tua nella misura
in cui l'avrai regalata agli altri.

domenica 23 dicembre 2007

E' nato Gesù

Questa è la filastrocca che l'anno scorso a Natale leggevo sempre a Giulio:

Gli angeli in festa dal cielo lassù
Annunciano felici: "E' nato Gesù".
Grandi e piccini si sentono più buoni.
Ogni casa è una festa di luci e di suoni.
I bimbi sorridono, è bello per loro
Star tutti insieme e...fare un bel coro

Chi ha paura di Santa Claus?



sabato 22 dicembre 2007

Auguri scomodi

Navigando in internet ho trovato questi auguri di don Tonino Bello. Mi hanno davvero colpito ecco perché ho deciso di pubblicarli sul mio blog.
Carissimi,
non obbedirei al mio dovere di vescovo, se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo.
Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.
Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio. Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.
I poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
I pastori che vegliano nella notte “facendo la guardia al gregge” e scrutano l’aurora vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.
Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
Tonino Bello, vescovo

venerdì 21 dicembre 2007

Cresima

Giulio ieri ha ricevuto la Cresima, il sacramento dello Spirito Santo.
Giulio, che il Signore accolto nel tuo piccolo cuore in questo giorno ti trasformi in uno strumento di pace e di amore.
Quante cose hai già cambiato nelle nostre vite, tu così piccolo e indifeso stai già facendo cose grandi nei cuori di tutti noi.

giovedì 20 dicembre 2007

Vieni Santo Spirito


Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri, vieni datore dei doni, vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.
Nella fatica riposo, nel calore riparo, nel pianto conforto.
0 luce beatissima, invadi intimamente il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell'uomo; nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che travia.
Dona ai tuoi fedeli che confidano in te i sette santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona eterna gioia.
Amen. Alleluia!

mercoledì 19 dicembre 2007

...può interessarsi anche delle cose piccole

Una suora ci ha mandato questo augurio per Natale, una frase di Papa Benedetto. Questa frase mi ha colpito tanto che ho pensato di metterla qui sul blog, così che anche chi ogni tanto passa di qui possa leggerla:

"Dio non è un Dio lontano,
troppo distante e troppo grande
per occuparsi delle nostre bazzecole.
Poiché Egli è grande, può interessarsi
anche delle cose piccole".

Plum-cake con macchina del pane

Ho fatto un buon plum-cake con la macchina del pane, vi lascio la ricetta

Ingredienti: 3 uova, 300g farina, 150g zucchero, una bustina di lievito per dolci,un bicchiere (o meglio un vasetto dello yogurt vuoto) di olio di oliva (ma va bene anche quello di semi), 150g di yogurt bianco, buccia di limone grattugiata, un pizzico di sale.

Mettete tutti gli ingredienti nella macchina del pane con programmazione panbriosche e poi dovete solo aspettare che sia pronta.

È ideale per la colazione e potete cambiare gusto ogni volta che la fate. Io ho sostituito lo yogurt bianco con quello di agrumi e ho aggiunto anche una buccia di arancia grattugiata. Dovevate sentire che profumo di arancia per la cucina!
Oppure con lo yogurt al cocco e 3 cucchiaini di cocco grattugiato….
O anche con lo yogurt alla vaniglia e qualche scaglia o goccia di cioccolato…
Ci vuole solo un po’ di fantasia.
Buona colazione!

martedì 18 dicembre 2007

L'incontinente bianco

Titolo:L'incontinente bianco ***
Autore: Giobbe Covatta (Zelig editore)
“L'incontinente bianco” è un libro di Giobbe Covatta, che tratta di razzismo.
Filo conduttore del libro sono le trasmissioni di Radio Tele Canto e Tele Suono, ovvero “canzoni per i bianchi e mazzate per i neri"; la radio trasmette le grandi inchieste che mettono a confronto, in modo esilarante, bambini neri e coetanei bianchi. Ci sono anche un diario di San Giuseppe, che racconta la nascita di Gesù Bambino nero, e una serie di foto di Giobbe Covatta stesso in Africa.
Potete trovare qualche informazione anche qui:
http://www.illaboratoriodellafantasia.it/giobbe_covatta.htm
Se vi va di leggere un libro che fa ridere ma anche riflettere, in quanto tratta dei problemi del Terzo Mondo, allora è il libro che fa per voi. I diritti de “L’incontinente bianco” vanno all’ Armef (African Medical Research Foundation).

lunedì 17 dicembre 2007

Spine e chiodi


Alcuni avvenimenti vissuti o raccontati in questi giorni mi ricordano questi due brevi racconti che voglio condividere:
In una notte gelida e tempestosa, due porcospini infreddoliti si avvicinarono, per potersi scaldare, ma stringendosi molto si punsero l’un l'altro con le loro spine. Per evitare questo dolore immediatamente si allontanarono, ma poi il freddo li portò a riavvicinarsi, purtroppo con lo stesso risultato. Per tutta la notte si allontanarono e si riavvicinarono diverse volte, fino a che riuscirono a trovare una distanza ideale in cui potevano scaldarsi senza pungersi.
A. Schopenhauer


C'era una volta un ragazzo con un brutto carattere. Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno. Il primo giorno il ragazzo piantò 37 chiodi nello steccato. Nelle settimane seguenti, imparò a controllarsi e il numero di chiodi piantati nello steccato diminuì giorno per giorno: aveva scoperto che era più facile controllarsi che piantare i chiodi. Finalmente arrivo un giorno in cui il ragazzo non piantò alcun chiodo nello steccato. Allora andò dal padre e gli disse che per quel giorno non aveva piantato alcun chiodo. Il padre allora gli disse di levare un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non aveva perso la pazienza e litigato con qualcuno. I giorni passarono e finalmente il ragazzo poté dire al padre che aveva levato tutti i chiodi dallo steccato. Il padre portò il ragazzo davanti allo steccato e gli disse: "Figlio mio, ti sei comportato bene ma guarda quanti buchi ci sono nello steccato. Lo steccato non sarà mai più come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci una ferita come queste. Puoi piantare un coltello in un uomo, e poi levarlo, ma rimarrà sempre una ferita. Non importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà." Una ferita verbale fa male quanto una fisica.
Umanamente è proprio impossibile eliminare questi buchi... io però ci metterei anche dello stucco per chiuderli ancora un po', poi il tempo e le intemperie penseranno a renderli ancora meno visibili.

Febbraio 2007: carnevale

Il tempo passa troppo in fretta e mi sembra di non riuscire a godermi Giulio e a seguirlo in tutti i suoi piccoli progressi….
Dopo il compleanno arriva il carnevale. Non penso proprio di comprare un vestitino per Giulio anche se mi piacerebbe in fondo in fondo; una collega me ne presta uno ed ecco che Giulio diventa un bellissimo panda. È stupendo! Il panda più bello del nostro paese (anche perché è l’unico!). Andiamo tutti insieme a vedere la sfilata e poi in oratorio. Giulio non è sorridente come al solito, forse la musica troppo alta lo infastidisce o magari c’è troppa gente e confusione…chissà…

domenica 16 dicembre 2007

Che augurio?


Quest’anno è molto difficile pensare al Natale come un giorno di festa e allegria; sono stati mesi faticosi e dolorosi…ma forse è in queste circostanze che dovremmo riflettere su quanto certi valori siano ancora importanti. In questo Santo Natale l’augurio che voglio fare alla mia famiglia, e a tutte le famiglie che soffrono per qualche motivo, è di riuscire a rincantucciarsi davanti al presepe, lasciandosi guardare da Gesù, lasciando che Lui guarisca, rimargini e salvi.

sabato 15 dicembre 2007

Caro Babbo Natale...


... quest’anno mi sono decisa a scriverti …. Chissà se riceverai in tempo la mia letterina…
Avrei un sacco di cose da chiederti ma vedrò di limitarmi alle cose più importanti.



Vorrei tanti sorrisi per i bambini malati e per le loro famiglie.
Vorrei tante coccole per il mio piccolo Giulio.
Vorrei un po’ più di pazienza e di coraggio.
Vorrei che mi portassi tanta ma tanta speranza.
Vorrei che tu portassi alla mia famiglia tanta serenità e voglia di stare insieme (sai non ce n’è mai abbastanza).
Vorrei che mi riportassi quella serenità che durante quest'anno se ne andata e chissà se e quando tornerà.

Vorrei passare il nuovo anno migliore di quello che sta per finire (so che sarà difficile esaudirmi).
Vorrei un buono per una dormita di 12 ore ininterrotte.
Vorrei un po' di salute per le nostre famiglie.
Vorrei che ci portassi un nipotino… mmm.. forse per questo tu non puoi fare molto vero?
Vorrei un po’ di neve che renda questo mondo un po’ più candido.
Vorrei trovare sotto l’albero una chiave…. per aprire quelle porte che spesso improvvisamente si chiudono.
Vorrei per tutti il seme della solidarietà e dell’amicizia.
E infine vorrei trovare sotto l’albero un pacco pieno di risposte ai miei perché… pensi di riuscirci?

venerdì 14 dicembre 2007

Auguri dall'udienza generale del 12 dicembre

A voi, cari giovani, auguro di disporre i vostri cuori ad accogliere Gesù, che ci salva con la potenza del suo amore. A voi, cari malati, che nella vostra malattia sperimentate ancor più il peso della croce, le prossime feste natalizie apportino serenità e conforto. E voi, cari sposi novelli, che da poco tempo avete formato la vostra famiglia, crescete sempre più in quell'amore che Gesù nel suo Natale è venuto a donarci.
Benedetto XVI

Torta salata di cavolfiori

Ingredienti: un cavolfiore, 250 g ricotta, parmigiano o grana, un uovo, prosciutto in cubetti, sale, pasta sfoglia

Prendete un cavolfiore e dopo averlo pulito cuocetelo a vapore. Schiacciatelo bene con una forchetta e aggiungete la ricotta, il formaggio grattugiato,un po di sale e l'uovo. Amalgamate bene il tutto e poi aggiungete i cubetti di prosciutto (o se preferite un sapore un po' più forte potreste usare la bologna o la pancetta). Foderate una teglia con la pasta sfoglia (io compro i rotoli di pasta sfoglia già fatta, ma se preferite farla voi.... ben venga) e metteteci dentro l'impasto appena fatto, una spolverata di formaggio grattugiato e infornate a 180° per 20 minuti in forno ventilato.
Servite caldo!

p.s A me e Zac è piaciuto, però che puzza di cavolfiore per tutta la casa!

giovedì 13 dicembre 2007

il senso della vita

Il senso della vita non sta in ciò che ci accade
ma in ciò che impariamo da quanto ci è accaduto

mercoledì 12 dicembre 2007

In poltrona












Ecco il regalo del primo compleanno di Giulio: una comodissima poltroncina!

Amicizia

...nella solitudine, nella malattia, nella confusione, la semplice conoscenza dell'amicizia rende possibile resistere, anche se l'amico non ha il potere di aiutarci. È sufficiente che esista. L'amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo, dalla prigionia o dalla guerra, dalla sofferenza o dal silenzio. È in queste cose che essa mette più profonde radici. È da queste cose che essa fiorisce....
Pam Brown

martedì 11 dicembre 2007

Natale senza luci?

Ho letto di una bellissima iniziativa di un paesino della Lombardia. Il comune ha deciso di destinare 5000 euro, ciò che sarebbe servito per illuminare le loro strade nel periodo natalizio, alla solidarietà: a tre progetti nelle missioni. Questo paese spegne l’interruttore delle luminarie natalizie per accendere “la luce nel cuore”! Beh allora c’è ancora qualcuno che non si fa prendere dal consumismo e dalle esteriorità…già bellissima iniziativa anche se… un Natale senza luci può sembrare triste ….Sono sicura comunque che in quel paese nessuno noterà la mancanza dell’illuminazione sapendo di aver acceso una anzi tre luci nelle missioni.

Notizia News&Press #12332 - Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale - Regione Lombardia

lunedì 10 dicembre 2007

30 Gennaio 2007: Un anno!

Tra dicembre 2006 e febbraio 2007 alcuni brevi episodi "critici" aumentano le nostre preoccupazioni: per un periodo di circa un'ora Giulio è "strano", non sorride e non piange muove le labbra con un movimento ripetitivo, occasionalmente ruota gli occhi verso l'alto e tende a ruotare le braccia. Questi isolati episodi si risolvono da soli dopo un sonnellino entro un'oretta.
Il 30 gennaio Giulio compie un anno! Nonni e zii vengono a festeggiare Giulio e lui da bravo ometto si fa prendere in braccio da tutti. Con l’aiuto di mamma e papà Giulio spegne la candelina e finalmente
assaggia la sua torta. La serata passa velocemente; il nostro piccoletto sta crescendo…

domenica 9 dicembre 2007

Hobby

Ecco una delle mie passioni: il ricamo. Mi piace moltissimo ricamare…mi piacciono tutti i lavori di pazienza e precisione e vorrei avere il tempo di impararne il più possibile… per ora mi rilasso con il punto croce, con l’hardanger, col chiacchierino… Questo tipo di lavoro ha il benefico effetto di aiutarmi a superare le depressioni e a calmare anima e mente. È un’attività rilassante, purtroppo avrei bisogno di molto più tempo per dedicarmi a questo hobby ma cerco di trovare un po’ di tempo; quando Giulio dorme non mi piace lasciarlo da solo, così mi metto seduta vicino a lui e ricamo…


Hardanger

sabato 8 dicembre 2007

a Colei...


«A colei che è infinitamente grande
perché è anche infinitamente piccola...

A colei che è infinitamente ricca
perché è anche infinitamente povera...

A colei che è infinitamente alta
perché è anche infinitamente discendente...

A colei che è infinitamente salva
perché a sua volta salva infinitamente...

A colei che è tutta Grandezza e tutta Fede
perché è anche tutta Carità...

A colei che è la più imponente
perché è anche la più materna...

A colei che è infinitamente celeste
perché è anche infinitamente terrestre...

A colei che è infinitamente gioiosa
perché è anche infinitamente dolorosa...

A colei che è con noi
perché il Signore è con lei...

Colei che è infinitamente regina
perché è la più umile delle creature...»

C. Péguy

venerdì 7 dicembre 2007

Preghiera per Giulio

Signore,
ti preghiamo
per Giulio.
È nato prezioso.
Perché più figlio Tuo che figlio nostro.
Custodiscilo, Signore, e amalo
Come sai amare Tu,
Padre suo e Padre nostro.
Amen

giovedì 6 dicembre 2007

Stringi forte i denti

"Quando sei in salita, stringi forte i denti, guardandoti da lontano penseranno che stai sorridendo!"

Quando sono giù e mi sembra impossibile poter andar avanti in questo modo e chiedo a Zac: "Come si fa ad andare avanti così?".... mi abbraccia e dice: "Stringi i denti!"
... è un modo per andare avanti...

mercoledì 5 dicembre 2007

Speranza

Speranza.
Nei giorni scorsi mi è arrivata più volte all'orecchio questa parola. In questo periodo difficile dovrebbe essere una importante virtù da coltivare, o forse un dono da chiedere.
Ma sperare in cosa?
Andare contro la razionalità e sperare in una guarigione?
Ma la ragione ci dice che questo non potrà succedere.
Allora sperare che le pene durino il meno possibile...
ma non è forse mancanza di fede il non lasciare spazio all'onnipotenza di Dio?

martedì 4 dicembre 2007

Torta allo yogurt e cioccolato bianco

Ingredienti: 4 uova, 160g zucchero, 100g burro fuso, 250g di yogurt alla vaniglia, 350g farina, 50g cioccolato bianco, un pizzico di sale, 1 e 1/2 bustina di lievito per dolci

Montate i tuorli con lo zucchero fino a quando non saranno spumosi. Aggiungete il burro fuso freddo e lo yogurt. Setacciate la farina con lo lievito e unitela al composto; aggiungete il cioccolato a scaglie e gli albumi montati a neve con un pizzico di sale. Ungete la tortiera (da 24-26cm),versate l'impasto e infornate a 180° ventilato per 40-45min. (vale la prova stecchino).
Una volta sfornata, lasciate raffreddare e cospargete di abbondante zucchero a velo.

lunedì 3 dicembre 2007

Dicembre 2006: Natale

Giulio non sta ancora seduto completamente da solo per problemi di equilibrio e ipotonia del tronco, ma ha fatto diversi progressi anche dal punto di vista dell'utilizzo delle mani. Adora i giornali, gli piace sfogliare e stropicciare tutti le riviste, se deve scegliere tra un gioco e qualcosa di carta sicuramente la sua scelta cade su quest’ultima. Gli incontri di fisioterapia continuano e Giulio sembra migliorare molto anche se è un po’ pigro a volte.

Natale si avvicina, prepariamo l’albero e i vari addobbi, Giulio guarda tutto… ma chissà cosa gli passa in quella testolina… La mattina di Natale ci svegliamo presto e il piccolo Giulio trova sotto l’albero un bellissimo regalo: una macchinina cavalcabile. Ma come è felice Giulio appena salito su quella macchinina! Non pensavamo proprio che gli piacesse così tanto… Gira il volante, schiaccia il clacson, si diverte davvero tanto soprattutto a farsi spingere in giro per la casa. Il giorno di Natale, il piccolo Giulio è stato davvero bravo, seduto a capotavola nel suo seggiolone intrattiene con i suoi sorrisoni e “de de de” tutti quanti, nonni e zii. Ha voluto assaggiare un po’ di tutto anche dopo che aver finito la sua pappa…è proprio un mangione!

domenica 2 dicembre 2007

Sei nelle mani di Dio

Ogni volta che Dio guarda
il palmo della sua mano,
vede anche te.
È qualcosa di bello
da ricordare,
nei momenti di sofferenza,
di solitudine,
di fallimento.
In ogni momento ricorda
che sei nelle mani di Dio.
(Madre Teresa di Calcutta)

sabato 1 dicembre 2007

Dolore

Il dolore è per voi lo spezzarsi del guscio che racchiude la vostra comprensione.
Come il nocciolo del frutto deve rompersi affinché il suo cuore sia esposto al sole, così voi dovete conoscere il dolore.
Se solo conservaste in cuore lo stupore per i quotidiani miracoli della vita, il dolore non vi parrebbe meno meraviglioso della gioia;
e accettereste le stagioni del cuore come avete accettato sempre le stagioni che sui campi si susseguono.
Così, attraversereste serenamente gli inverni del vostro dolore.
Molto del dolore che provate è da voi stesso scelto.
E l'amara pozione con cui il medico che sta in voi guarisce l'infermo che anche è in voi.
Confidate dunque nel medico, e bevete il suo rimedio in sereno silenzio: poiché la sua mano, seppur pesante e dura, è guidata da quella tenera dell'Invisibile.
E la coppa che vi porge, benché bruci le vostre labbra, è fatta con la creta che il Vasaio ha inumidito con le stesse sacre lagrime.
K. Gibran

venerdì 30 novembre 2007

Il mio nonno

Tutto iniziò 22 mesi fa! Già oggi compio proprio 22 mesi!
La prima volta che ci incontrammo ero ancora in ospedale e non
mi avevi neppure voluto prendere in braccio; avevi paura forse di farmi male? Ero così piccolo che non sapevi come prendermi. Una volta tornato a casa però sei passato tutti i giorni a trovarmi e dopo qualche settimana finalmente mi hai preso tra le tue braccia. Quando la mamma ha ricominciato a lavorare mi portava da te e dalla nonna…e tu mi facevi assaggiare tante cose buone, mi facevi sfogliare i giornali che mi piacevano tanto, mi portavi sul dondolo con te. Non potrò mai dimenticare tutte le coccole, le canzoncine… Sono felice perché tu sei accanto a me, il mio nonnino speciale e unico. Adesso che io ho più bisogno di attenzioni, tu corri da me per stare tutta la mattina insieme, tu mi prendi in braccio, mi accarezzi sul mio ormai piccolo faccino, lo sento che mi vuoi bene e che soffri con me in questo momento. Ti dico grazie e ti chiedo di starmi sempre vicino perché anche io ti voglio bene.
Giulio

giovedì 29 novembre 2007

Il Vecchio e il Bambino

Un vecchio e un bambino si preser per mano
e andarono insieme incontro alla sera;
la polvere rossa si alzava lontano
e il sole brillava di luce non vera...
L'immensa pianura sembrava arrivare
fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare
e tutto d'intorno non c'era nessuno:
solo il tetro contorno di torri di fumo...

I due camminavano, il giorno cadeva,
il vecchio parlava e piano piangeva:
con l'anima assente, con gli occhi bagnati,
seguiva il ricordo di miti passati...

I vecchi subiscon le ingiurie degli anni,
non sanno distinguere il vero dai sogni,
i vecchi non sanno, nel loro pensiero,
distinguer nei sogni il falso dal vero...

E il vecchio diceva, guardando lontano:
"Immagina questo coperto di grano,
immagina i frutti e immagina i fiori
e pensa alle voci e pensa ai colori

e in questa pianura, fin dove si perde,
crescevano gli alberi e tutto era verde,
cadeva la pioggia, segnavano i soli
il ritmo dell'uomo e delle stagioni..."

Il bimbo ristette, lo sguardo era triste,
e gli occhi guardavano cose mai viste
e poi disse al vecchio con voce sognante:
"Mi piaccion le fiabe, raccontane altre!"

Francesco Guccini

mercoledì 28 novembre 2007

Grazia o disgrazia?

“È una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente”
(prima lettera di Pietro 2,19)


Da qualche parte ho letto che quello che riteniamo un castigo è una scala per salire….ciò che ci fa paura ci fortifica… ciò che vogliamo evitare ci fa crescere. …ciò che ci fa morire ci fa vivere. …la prova rende forti….che la celebrazione della Pasqua è annuncio di guarigione, ma dentro la Pasqua c’è anche il Venerdì Santo, passaggio obbligato della liturgia, ma anche passaggio obbligato della vita.

Soffrire ingiustamente….sì proprio “una grazia di Dio”… ma io a volte penso sia una disgrazia.

martedì 27 novembre 2007

Torta di Shrek 2

Ingredienti: 4 vasetti di farina, 3 uova, 1 vasetto scarso di zucchero, 1/2 vasetto di olio di semi, 1 vasetto di yogurt bianco, ½ vasetto di sciroppo di menta, un pizzico di sale, 1 bustina di lievito per dolci, cioccolato fondente, cocco grattugiato


Montare i rossi delle uova con lo zucchero. Aggiungere l'olio, lo yogurt, e pian piano la farina, lo sciroppo e lo lievito. Alla fine il bianco delle uova montato a neve e un po’ di scaglie di cioccolato….e non dimenticate un pizzico di sale!
Imburrare e infarinare uno stampo, versate l’impasto e infornate per circa 30 minuto a 160°-170° ventilato. Naturalmente vale la prova stecchino.
Una volta sfornata la torta si può preparare la glassa di cioccolato.
Fare sciogliere a bagnomaria 150 g di cioccolato e versarla sulla torta spalmandola bene con una spatola… una spolverata di cocco grattugiato ed è pronta per essere mangiata!!

lunedì 26 novembre 2007

Un anno fa...

Un anno fa...
come sembra lontana quella serenità: è proprio vero che le strade che Dio ci prepara sono diverse da quelle che noi immaginiamo! Si dice che dobbiamo essere come creta per lasciarci modellare dalle mani del Signore, ma a volte mi sembrerebbe più adatto il paragone con un albero a cui il Giardiniere pota rami superflui e piega tronchi ormai troppo vecchi e rigidi. E quanto fa male! Continuo a chiedermi che forma dovrà avere il mio albero: ci saranno molti altri rami da tagliare? E qual'è la mia parte in questa potatura? Penso che non mi resti altro da fare che
cercare di essere il più "morbido" possibile e di godere di quello che resta, cioè l'essenziale. Chissà se un giorno potrà tornare questa serenità. Forse non come io la immagino, ma spero che tornerà.

domenica 25 novembre 2007

Fai il primo passo con fede,
non occorre che tu veda tutta la scala:
basta che cominci a salire sul primo gradino
(Martin Luther King jr.)

sabato 24 novembre 2007

Se


Se un giorno
ti venisse voglia di piangere...
Chiamami.
Non prometto di farti ridere,
ma potrei piangere con te...

Se un giorno
tu decidessi di scappare,
non esitare a chiamarmi.
Non prometto di chiederti di restare,
ma potrei scappare con te.

Se un giorno

ti venisse voglia
di non parlare con nessuno...
chiamami.
In quel momento
prometto di starmene zitto.

Ma…Se un giorno tu mi chiamassi
e non rispondessi...
Vienimi incontro di corsa...
forse Io ho bisogno di te!

Filetto di pesce persico al limone

Ingredienti: 2 filetti di pesce persico, olio di oliva, limone, acqua, zucchero, farina

Prendete due filetti di pesce persico lavateli e salateli.

Intanto nella padella mettete due cucchiai di olio di oliva.
Ponete in padella a fuoco vivace il pesce, rigirandolo delicatamente dopo un paio di minuti con l'aiuto di una spatola, aggiungete il succo di un limone, un bicchiere di acqua e un cucchiaino di zucchero.
Fate cuocere per 15 minuti a fuoco moderato. A metà cottura voltate i filetti; metteteli poi nei piatti.
Aggiungete al liquido rimasto in padella un cucchiaio di farina e continuate a mescolare, fate addensare il liquido e poi versatelo sul pesce.
Accompagnate il tutto con una fresca insalata verde e buon appetito!

venerdì 23 novembre 2007

Novembre 2006 - In ospedale

A metà novembre ci chiamano dall’Istituto Besta di Milano per iniziare una serie di accertamenti per capire qual è la causa del ritardo motorio di Giulio e delle anomalie al cervelletto.
Vengono effettuati esami del sangue, del liquor spinale, elettroencefalogramma ed infine una biopsia muscolare per confermare (o escludere) la presenza di un eventuale malattia metabolica mitocondriale. Dieci giorni di ospedale hanno provato la resistenza mia e di Giulio ma sono anche stati l’occasione di alcune conquiste: Giulio inizia a pronunciare “de de de de” e impara a tirare la cordicella del carillon sul suo lettino. Tutti gli esami hanno esito negativo (gli ultimi risultati arriveranno mesi dopo ma sempre senza esiti positivi). Intanto iniziamo anche gli incontri di fisioterapia per migliorare l’utilizzo delle mani e del busto. Nel frattempo Giulio continua a fare progressi, pur rimanendo in ritardo nei movimenti rispetto ai bimbi della sua età: afferra alcuni oggetti con le mani, mangia con gusto e, sebbene non riesca a stare seduto senza appoggio dietro, cerca di aiutarsi con le manine per non cadere e per sollevarsi sul seggiolone.


giovedì 22 novembre 2007


Dal libretto del battesimo di Giulio:

I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della fame
che in se stessa ha la vita.
Essi non vengono da voi,
ma attraverso di voi,
e non vi appartengono
benché viviate insieme.

Potete amarli, ma non costringerli
ai vostri pensieri.
Poiché essi hanno i loro pensieri.
Potete custodire i loro corpi,
ma non le anime loro,
poiché abitano case future
che neppure in sogno potrete visitare.
Cercherete di imitarli,
ma non potete farli simili a voi,
poiché la vita procede
e non s'attarda su ieri.

Voi siete gli archi da cui i figli,
le vostre frecce vive,
sono scoccati lontano.
L'Arciere vede il bersaglio
sul sentiero infinito
e con la forza vi tende,
affinché le sue frecce vadano
rapide e lontane.
In gioia siate tesi
nelle mani dell'Arciere;
poiché egli ama il volo della freccia,
così come l'immobilità dell'arco.

K. Gibran




[...]

Non dirò più
con la superba sicurezza
di una volta:
«Il tal giorno farò la tal cosa».
Ma applicherò dei «forse»
alle ali dei miei progetti

G. Duhamel


ninna nanna

Stella stellina
la notte si avvicina:
la fiamma traballa,
la mucca è nella stalla.
La mucca e il vitello,
la pecora e l'agnello,
la gatta coi gattini,
la chioccia coi pulcini,
la capra e il suo capretto
la mamma ha il suo Giulietto.
Ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna.

mercoledì 21 novembre 2007

Sia fatta la Tua volontà

O Signore, la malattia ha bussato alla porta di casa nostra,
ha colpito il più debole e il più innocente tra noi, il piccolo Giulio,
ci ha sradicato dal nostro mondo per trapiantarci nel mondo dei malati.
Un'esperienza dura, Signore, una realtà difficile da accettare.
Ci hai fatto toccare con mano la fragilità e la precarietà della vita.
Ci hai fatto conoscere altre famiglie con bambini che soffrono.
Ora guardiamo tutto in modo diverso:
quello che abbiamo non ci appartiene, è un Tuo dono.
I nostri progetti contano poco davanti al Tuo disegno.
Abbiamo scoperto che cosa vuol dire "dipendere", aver bisogno di tutti,
non poter far nulla da soli.
Abbiamo provato la solitudine, l'angoscia, la disperazione,
ma anche l'affetto, l'amore, l'amicizia di tante persone.
Signore, anche se è difficile, Ti diciamo: sia fatta la Tua volontà!
Ti preghiamo: benedici il piccolo Giulio
e tutte le persone che ci sono vicine in questo momento.

martedì 20 novembre 2007

“Ti voglio bene papà” – Giulio

Quando Dio creò il papà cominciò disegnando una sagoma piuttosto robusta e alta. Un angelo che svolazzava sbirciò sul foglio e si fermò incuriosito. Dio si girò e l'angelo "scoperto" arrossendo gli chiese "Cosa stai disegnando?". Dio rispose "Questo è un grande progetto". L'angelo annuì e chiese "Che nome gli hai dato?". "L'ho chiamato papà" rispose Dio continuando a disegnare lo schizzo del papà sul foglio. "Papà...." pronunciò l'angelo "E a cosa servirebbe un papà?" chiese l'angioletto accarezzandosi le piume di un'ala. "Un papà" spiegò Dio "Serve per dare aiuto ai propri figli, saprà incoraggiarli nei momenti difficili, saprà coccolarli quando si sentono tristi, giocherà con loro quando tornerà dal lavoro, saprà educarli insegnando cosa è giusto e cosa no." Dio lavorò tutta la notte dando al padre una voce ferma e autorevole, e disegnò ad uno ad uno ogni lineamento. L'angelo che si era addormentato accanto a Dio, si svegliò di soprassalto e girandosi vide Dio che ancora stava disegnando. "Stai ancora lavorando al progetto del papà?" chiese curioso. "Sì" rispose Dio con voce dolce e calma "Richiede tempo". L'angelo sbirciò ancora una volta sul foglio e disse "Ma non ti sembra troppo grosso questo papà se poi i bambini li hai fatti così piccoli?" Dio abbozzando un sorriso rispose: "E' della grandezza giusta per farli sentire protetti e incutere quel po' di timore perché non se ne approfittino troppo e lo ascoltino quando insegnerà loro ad essere onesti e rispettosi". L'angelo proseguì con un'altra domanda: "Non sono troppo grosse quelle mani?". "No", rispose Dio continuando il suo disegno "Sono grandi abbastanza per poterli prendere tra le braccia e farli sentire al sicuro". "E quelli sono i suoi occhi?" chiese ancora l'angioletto indicandoli sul disegno. "Esatto", rispose Dio "Occhi che vedono e si accorgono di tutto pur rimanendo calmi e tolleranti". L'angelo storse il nasino e aggiunse "Non ti sembrano un po' troppo severi?". "Guardali meglio" rispose Dio. Fu allora che l'angioletto si accorse che gli occhi del papà erano velati di lacrime mentre guardava con orgoglio e tenerezza il suo piccolo bambino.

lunedì 19 novembre 2007

Settembre – Ottobre 2006

Il 10 settembre a Giulio spuntano i due dentini sotto…. Ma quanto è bello!!!
A metà ottobre si ricomincia a lavorare e Giulio passa la mattinata, pranzo compreso, con il nonno e la nonna. Eh sì, i nonni si coccolano il nipotino e io non vedo l’ora di tornare a casa dal lavoro per stare con Giulio….Al mio ritorno a volte mi aspetta per strada, mentre la nonna lo porta a passeggio a vedere le galline e una volta a casa dopo il sonnellino ci mettiamo sul tappeto a giocare e rotolare e poi una bella merenda. Mentre aspettiamo che papà torni dal lavoro leggiamo una favola sul divano. A Giulio piace guardare le figure colorate dei libretti e ascoltare, infatti se ti fermi un attimo ti guarda come per dire "E allora? vai avanti..". Quando entra il suo papà dalla porta gli fa un sorrisone gigantesco in cui fa vedere tutti i suoi dentini (sono solo 4!)

domenica 18 novembre 2007

Un piatto unico: spaghetti ai polpi

Per 2 persone: 500g di polpi, 200 g di spaghetti, un bicchiere scarso di vino bianco, mezza cipolla e uno spicchio d’aglio, 500 g di polpa di pomodoro, un po’ di prezzemolo, olio d’oliva e sale

Io ho usato i polpi piccoli, una volta puliti e lavati, trita la cipolla e falla dorare nell’olio. Aggiungi i polpi, dopo qualche minuto versaci il vino bianco. Una volta evaporato, metti la polpa di pomodoro e il prezzemolo.
Aggiusta di sale (io non l’ho messo, per me era già saporito così) e fai cuocere per circa 60 minuti, finchè i polpi ti sembrano cotti.
Cuoci gli spaghetti e condisci con il sugo ottenuto e i polpi e buon appetito.

sabato 17 novembre 2007

22 luglio 2006: La prima pappa

La pediatra ci ha detto che al compimento del sesto mese di Giulio si può iniziare a provare la pappa al posto del biberon di latte… finalmente!!!! Ma io non vedo l’ora che arrivi quel giorno e come al solito cerco di anticipare, così una settimana prima del tempo decido che è giunto il momento: Giulio deve provare la pappa con il cucchiaino. Mi sono messa ai fornelli con la mia ricetta: 170cc di acqua + una bustina di brodo vegetale + 2 cucchiai di crema di riso.
Ecco fatto! Il piattino nuovo è pronto ad accogliere la pappa e adesso proviamo a vedere cosa ne pensa Giulio. Accipicchia sembra piacergli tanto….la mangia tutta e con gusto! Bene sono contenta, il mio piccolo sarà un buon gustaio…

venerdì 16 novembre 2007

Sulla sofferenza

Anche Tu
hai urlato «perché»
dall’alto di quella Cima, e nessuna
risposta è venuta (allora!)
E dunque,
anche Tu
finivi con la certezza di essere
un abbandonato.
Non sapevi!
E hai gridato il perché di tutti i maledetti
appesi ai patiboli.
Mistero è che nessuno comprende come tu possa,
Dio,
coesistere, insieme al male
insieme al lungo penare
di un bimbo.
Quando la certezza di essere soli divampa
dagli occhi del torturato (e Tu
non intervieni).
«Nelle tue mani rimetto lo spirito»?
Resurrezione, non altro
la risposta.
Ma Tu non sapevi
come noi non sappiamo.
E compatta ancora sale sul mondo
la Notte.

David Maria Turoldo

giovedì 15 novembre 2007

La solitudine della sofferenza

Oggi provo a condividere un altro mio pensiero di alcuni mesi fa. Era il 14 maggio 2007:
Perché deve esistere la sofferenza? E perché devono soffrire i bambini innocenti? Questo è veramente un mistero che umanamente rimarrà incomprensibile. A volte mi capita di desiderare che qualcuno di "cattivo" soffra e mi sembrerebbe una giusta punizione, ma un bambino... Il prete in ospedale domenica scorsa diceva che nessuno può umanamente capire fino in fondo una persona che soffre: possiamo stargli vicino ma non possiamo capire completamente la sua sofferenza; quindi ne deduco che alla fine siamo soli nel nostro soffrire. Io nei confronti del piccolo Giulio perché non posso sentire quello che prova, e non posso fare nulla per lenire il suo dolore; nei confronti della mia amata Cinzia perché cerco di darle forza ma mi accorgo spesso che le mie parole servono a poco; nei confronti di molte persone che continuano a farci forza e a dirci che sono disponibili per qualsiasi cosa abbiamo bisogno... e anche qui non possiamo che rispondere di non aver bisogno di nulla, anche se non è vero, ma purtroppo ciò di cui avremmo bisogno non ce lo possono dare. È proprio vero: nella sofferenza ognuno è solo.
Il prete diceva anche che Gesù può capire la nostra sofferenza, lui che ha sofferto da innocente... ma come può comprendere questo un bambino?!
Mi è sempre rimasta impressa questa immagine di Giovanni Paolo II che "guarda in faccia" Gesù in croce pochi giorni prima di morire... mi viene in mente che diverse volte anche il piccolo Giulio, quando ancora stava bene, era attratto dal crocifisso che abbiamo in camera e lo fissava con i suoi occhioni; mi sono sempre chiesto cosa avesse avuto di così attraente per un bambino: nessun colore, suono o movimento... forse Giulio aveva già capito più di quanto non capisca io ora.

Amore

Il vero amore deve sempre fare male.
Deve essere doloroso amare qualcuno,
doloroso lasciare qualcuno. ...
Solo allora si ama sinceramente.
(Madre Teresa)

mercoledì 14 novembre 2007

Luglio- Agosto 2006 – Brutte notizie

La risonanza effettuata presso il CDC di Torino evidenzia anomalie del segnale a livello del cervelletto: la prima vera brutta notizia che ci precipita in un grande sconforto!
I neurologi dell'ospedale di Novara ci comunicano la possibilità che Giulio abbia una malattia metabolica ed iniziano una serie di esami... Nel frattempo Giulio raggiunge alcune tappe motorie e continua a progredire anche se risulta sempre un pochino in ritardo rispetto alla media dei bambini della sua età….ma la pediatra cerca di confortarci dicendo che ogni bimbo ha i suoi tempi e Giulio raggiungerà sicuramente tutte le tappe solo con un pochino di ritardo rispetto alla norma… e va bene pensiamo… non tutti i bambini sono uguali e vorrà dire che invece di camminare ad un anno camminerà più tardi….
Nelle vacanze siamo andati in montagna in Alto Adige, qui Giulio per la prima volta ha dormito tutta la notte senza risvegli per mangiare….Nel lettino sotto il suo piumino sembrava proprio un angioletto… Al ritorno a casa, il piccolo non voleva andare in braccio più nemmeno ai nonni, solo con mamma e papà…. Ma dopo qualche giorno è tornato ad essere un coccolone e….non importa da chi arrivavano le coccole, l’importante era riceverle! L’estate è passata velocemente tra passeggiate, bagnetti in piscina e giri in bicicletta. Giulio non sembrava avere nulla di strano… magari era davvero solo un lieve ritardo motorio….

lunedì 12 novembre 2007

Destino

"Ogni bambino inizia dall’amore di Dio
è frutto della creatività di Dio,

risponde ad un preciso disegno di Dio"

Il destino del nostro bimbo ci sembra davvero inaccettabile. È naturale mettere al mondo un bimbo per farlo crescere, ma è molto difficile accompagnarlo alla morte nell’amore e non nel dolore. Il destino di Giulio non può essere cambiato, anche un bimbo malato dà tanto pur richiedendo tanto, merita di avere accanto un papà e una mamma che sappiano godere del tempo che è concesso loro per stare insieme, con le persone che più lo amano... Ma noi saremo in grado di farcela?

domenica 11 novembre 2007

Maggio - Giugno 2006: passeggiate

Nelle visite di controllo viene notato un ritardo nel sostenere il capo che rendono opportuno proseguire i controlli, dopo l'ennesima visita che inizia già a preoccuparci viene deciso di effettuare una risonanza magnetica al cervello (che verrà fatta a luglio al CDC di Torino) con la speranza di escludere danni alla testa. Intanto le belle giornate ci permettono le prime uscite: Giulio sembra molto interessato a quello che lo circonda e quello che lo attira di più sembra siano le foglie degli alberi mosse dal vento.. A giugno la prima vera passeggiata in montagna, direi che il piccolo non soffre né la macchina né l’altitudine… col tempo imparerà a camminare e tutti insieme potremo andare a fare lunghe passeggiate in montagna, chissà quante corse nei prati…Forse non abbiamo proprio pazienza vorremmo già vederlo muovere i primi passi… ma ha solo 5 mesi!!!