sabato 28 febbraio 2015

Margherita e le canzoni

Io vagabondo - versione di Margherita

...Io un giorno crescerò,
 un giorno nella mia vita volerò..
.ma un bimbo che ne so ...
 io vagamondo che so io 
vagamondo che non sono altro,
 e le tasche non le ho.... 
ma lassù mi è rimasto Dio....

martedì 24 febbraio 2015

Il coraggio di una madre (Marie Laure Picat)

Bello! Questo libro mi è piaciuto!


E' l'autobiografia di una madre che affronta la sua malattia (un cancro) con coraggio, determinazione e forza e che ama i suoi quattro figli sopra ogni cosa. Dal momento in cui scopre della sua malattia il suo pensiero sono i figli e  il trovar loro una sistemazione in una famiglia senza che vengano divisi, è una lotta contro la burocrazia a volte insensibile e rigida.


venerdì 20 febbraio 2015

Il quinto figlio (Lessing Doris)

In questi giorni tra un'attesa e l'altra nei vari reparti degli ospedali per varie visite di Giulio, mi sono data alla lettura. 
Ho appena finito "Il quinto figlio", romanzo che parla di una delle più grandi paure di oggi, la diversità.
La scrittrice immagina cosa potrebbe succedere se nascesse una creatura "fuori dal tempo". 
E' la favola di una famiglia felice fino all'arrivo di Ben, il quinto figlio:
"Non era certo un bel bambino, anzi,non sembrava affatto un bambino".
L'arrivo di questo quinto filgio "diverso" (un elfo), aggressivo, che porta scompiglio in una famiglia felice fino a disgregarla e trasforma il libro in una favola nera. 

Lessing Doris :

(…) Mi sono chiesta: e se nel ventesimo secolo venisse al mondo un elfo, una creatura di un’altra epoca? Nella nostra società apparirebbe ‘cattivo’, portatore di male: ma in un contesto diverso non susciterebbe pregiudizi. Come reagiremmo se capitasse tra noi uno così? Noi siamo pigri, quando le cose sono un po’ problematiche le nascondiamo sotto al tappeto. Questo libro l’ho scritto due volte la prima versione era meno cruda, poi mi sono detta: ‘Cara mia, stai barando. Se succedesse davvero, sarebbe molto peggio di così’. E allora l’ho riscritto portandolo alle conseguenze estreme.

A me ha dato un po' di senso di angoscia e disagio

E' una storia dura e non la consiglierei certo ad una donna in attesa.

giovedì 12 febbraio 2015

Se Arianna (Anna Visciani)

Credo che questo sia uno dei libri che consiglierei di leggere a tutti. In molte cose ritrovo la nostra famiglia o molte somiglianze.
Come ho scoperto questo libro? Stavo sfogliando il periodico di informazione dell'Istituto Neurologico Besta quando ho trovato pubblicizzato questo libro; è stata questa presentazione che mi ha fatto nascere la voglia di leggerlo.

"Se Arianna" è la "Storia vera di una famiglia diversamente normale" (un po' come la nostra)
Libro scritto a quattro mani dai diversi componenti della famiglia di Arianna (ragazzina cerebrolesa grave):la mamma, il papà, la sorella e il fratello.
Questo libro è come una porta aperta attraverso cui entrare in punta di piedi nella casa di una famiglia che ogni giorno lotta per mantenere, nonostante tutto, una dignitosa normalità e fa sentire il lettore partecipe di un universo che sembra lontano, ma che è comune a tante famiglie in cui c'è un disabile grave.
(dal periodico INN Besta)


Pensavo di riprendere qualche frase che mi aveva colpito di più ma è difficile, avrei sottolineato quasi tutto il libro. Alcune parti mi hanno fatto sorridere, soprattutto quelle scritte dal fratello o dalla sorella di Arianna. Altre mi hanno fatto riflettere e altre commuovere...

Riporto alcuni pezzi tra i tanti :
"Sono convinta che il vero miracolo della vita sia la nascita "normale" di un bambino "normale". Ma molti,anzi troppi, danno stupidamente per scontato quello che va considerato una straordinaria fortuna e un vero dono del cielo.

L'accettazione arriva forse nel momento in cui si smette di pensare a come sarebbe stata e si comincia a volerle bene così come è, quando cioè il rapporto diventa tra due "persone". E Arianna è una persona.

I genitori di un ragazzo handicapato sanno che, quando c'è una necessità da soddisfare, non si può rimandare, non si può dire "più tardi" oppure "adesso non ho voglia" e nemmeno "non ce la faccio". Bisogna e basta...... Per tutto ciò credo che questi genitori siano speciali, come i loro figli. Perchè sanno ridere, nonostante tutto, con i loro ragazzi. Perchè rendono dignitosa e accettabile una vita che, solo a immaginarla, sarebbe insopportabile per chiunque. Perchè sanno che nessuno di loro sarà mai ringraziato per quello che ha fatto e che continua a fare. Perchè hanno una vita piena di progetti mai realizzati, di opere mai compiute, di viaggi mai intrapresi. Ma, soprattutto, perchè in fondo al cuore conservano ancora un sogno impossibile"

già...un sogno impossibile....

Buona lettura!