lunedì 31 marzo 2008

Spirito di fortezza


Ieri pomeriggio una sessantina di ragazzi hanno confermato la loro fede davanti a Gesù, al vescovo R.Corti, e a tutta la comunità. Mi ha fatto piacere partecipare alla celebrazione della Cresima di questi ragazzi; alcuni di loro sono quei bambinetti che ho accompagnato nei primi anni del catechismo alle elementari e che poi hanno proseguito nelle medie con altri animatori tra cui Zac… anche se poi …dopo la malattia di Giulio, non ha potuto seguire fino alla Cresima… Quando ho rivisto certi ragazzini… mi sono detta “quanto sono cresciuti!”, sono diventati grandi e ieri hanno scelto proprio loro consapevolmente di confermare la loro fede ricevendo lo Spirito Santo. Il vescovo ha fatto una bellissima omelia prendendo degli spunti da delle lettere scritte proprio dai ragazzi. Mi hanno colpito due punti in particolare. Ha voluto sottolineare l’importanza di avere un punto di riferimento cristiano in una persona che sta loro vicino (che può essere un parente, un amico, ecc..), inoltre ha ribadito che lo Spirito Santo è fortezza, che ci deve dare la grinta che ci manca anche nella fede….
In questo ultimo anno penso che la mia fede sia stata messa alla prova e spesso questa grinta mi manca… voglio concludere questo post con una piccola preghiera :


Spirito di fortezza


Venendo in noi tu vuoi comunicarci la forza divina.
Donaci la fortezza morale necessaria per rispondere a tutti gli inviti;

La forza della fede, che aderisce al Signore, come alla verità in persona;

La forza della speranza, che confida pienamente nella vittoria del Signore nel mondo;
La forza dell'amore, che non indietreggia di fronte ad alcun ostacolo pur di raggiungere l'Essere amato;

La forza della generosità, che non si lascia fermare dalle barriere dell'egoismo;
La forza della pazienza, che soffre senza lamentarsi e offre tutte le sue sofferenze per un bene superiore;

La forza della sincerità, che si rifiuta di mettersi al riparo dietro false apparenze e vuol agire alla luce di Dio;
La forza della purezza, che domina istinti e passioni e custodisce nell'amore il primato dello spirito;
La forza della fedeltà, che persevera attraverso tutte le lotte nel suo attaccamento al Signore.

sabato 29 marzo 2008

La stretta della tua mano

Ti prego:
non togliermi i pericoli,
ma aiutami ad affrontarli.
Non calmar le mie pene,
ma aiutami a superarle.
Non darmi alleati nella lotta della vita,

eccetto la forza che mi proviene da te.

Non donarmi salvezza nella paura,
ma pazienza per conquistare la mia libertà.

Concedimi di non essere un vigliacco
usurpando la tua grazia nel successo,

ma non mi manchi la stretta della tua mano
nel mio fallimento.
Tagore

venerdì 28 marzo 2008

I miei narcisi


La mitologia greca ci tramanda che Narciso era un giovane bellissimo e duro di cuore. Una ninfa, indispettita per essere stata respinta, decise di vendicarsi. Lo portò a specchiarsi in un lago, ed egli, vedendosi riflesso sull’acqua si innamorò perdutamente della sua immagine convinto che fosse quella di una ninfa bellissima. Quando l’acqua del lago si increspò, l’immagine di Narciso scomparve ed egli, convinto di aver perso la sua amata si gettò nel lago disperato e annegò. Cupido trasformò il giovane in un fiore che chiamò Narciso, affinchè tutti ricordassero le disgrazie cui porta la vanità e l’egoismo.

giovedì 27 marzo 2008

Risotto agli asparagi e fragole

Ingredienti:
150g riso, 250g asparagi, 6 fragole, 1 bicchiere di vino bianco, 1 scalogno, brodo vegetale, erba cipollina, 20g burro, olio di oliva, sale e pepe, limone

Pulite gli asparagi, affettate la parte inferiore del gambo e tagliate le punte a circa 5-6 cm. Tagliate le punte a metà nella lunghezza e cuocetele a fuoco basso con un cucchiao d’olio fino a renderle morbide. Condite con sale, pepe e erba cipollina. Lavate le fragole, tagliatene 4 a dadini, versateci il succo di limone e mettetele al fresco. Fate appassire lo scalogno tritato finemente con poco olio d’oliva,aggiungete il riso e tostatelo e aggiungete poi un bicchiere di vino. Aggiungete poi un mestolo di brodo e gli asparagi e portare il risotto a cottura aggiungendo brodo quanto basta. Mantecare infine con il burro. Aggiungete le fragole scolate dal limone. Decorate con le punte di asparago brasate e due fragole affettate.

mercoledì 26 marzo 2008

Accendi la luce!

La felicità si può trovare
anche negli attimi più tenebrosi,
se solo QUALCUNO si ricorda
di accendere la luce ...
(dal film "Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban")
Il 26 marzo dell'anno scorso, con l'inizio della malattia di Giulio, è come se si fosse spenta una luce...chissà se e quando si riaccenderà....

martedì 25 marzo 2008

4 maggio 2007: si torna in reparto

Il 4 di maggio finalmente Giulio esce dalla rianimazione, viene di nuovo trasferito in reparto con una sedazione di 4mg di ipnovel (midazolam) ogni 4 ore/3 ore e mezza. Ricordo ancora Cinzia che, nell’ascensore mentre scendevamo in reparto, mi disse: “Inizia un’altra avventura!”, ed è proprio così.
Giulio ha ancora il catetere per la pipì, il catetere venoso nel collo, il monitor per la saturazione dell’ossigeno e ovviamente il sondino naso gastrico ma finalmente può stare in camera (singola) con la mamma o il papà. Purtroppo la sua condizione non è per niente buona: le distonie sono continue, le manine chiuse a pugno, i gomiti piegati, i piedini allungati e piange in continuazione, alcuni medici dicono che è un pianto “neurologico” non un pianto di dolore ma è difficile crederci per chiunque lo veda. L’unica cosa che lo tranquillizza è il midazolam somministrato con il sondino naso gastrico ogni 4 ore, non c’è differenza tra il giorno e la notte e il ritmo sonno-veglia viene dato dalle somministrazioni del sedativo, quando è agitato suda moltissimo e arriva sempre stremato alla somministrazione successiva; se si addormenta non dorme più di 2 o 3 ore.

lunedì 24 marzo 2008

Se mi ami non piangere

Se mi ami non piangere! Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo, se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine, e in questa luce che tutto investe e penetra, tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall'incanto di Dio, dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli al confronto.
Mi è rimasto l'affetto per te: una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo, anche se tutto era allora così fugace e limitato. Ora l'amore che mi stringe profondamente a te, è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi, tu pensami così!
Nelle tue battaglie, nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine, pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme, nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell'amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!
S.Agostino
Papà, è passato un mese...e mi manchi...

domenica 23 marzo 2008

Buona Pasqua!


Che lo spirito della Pasqua ci aiuti a trovare la gioia nelle piccole cose e ci doni la fede nel Signore che ha dato la vita per la nostra salvezza.
Buona Pasqua a tutti!

sabato 22 marzo 2008

I tre alberi

In un bosco in cima ad una collina, vivevano tre alberi. Un giorno iniziarono a discutere dei loro desideri e delle loro speranze.
Il primo albero disse: 'Spero di diventare un giorno lo scrigno di un tesoro. Potrei essere riempito d'oro, d'argento e di gemme preziose. Potrei essere decorato con intarsi finissimi ed essere ammirato da tutti.'
Il secondo albero disse: 'Io spero di diventare una nave possente. Vorrei portare re e regine attraverso i mari fino agli angoli più reconditi del mondo. Vorrei che per la forza del mio scafo ognuno si sentisse al sicuro.'
Infine il terzo albero disse: 'Io vorrei crescere fino a diventare l'albero più alto e più dritto di tutta la foresta. Tutta la gente mi vedrebbe irto sulla cima della collina e ammirando i miei rami contemplerebbe i cieli e Dio, vedendo quanto io gli sia vicino. Sarei il più grande albero di tutti i tempi e tutti si ricorderebbero di me.'
Trascorse qualche anno e ogni albero pregava che i suoi desideri si avverassero. Alcuni taglialegna passarono un giorno vicino ai tre alberi. Uno di questi si avvicinò al primo albero e disse: 'Questo sembra un albero molto resistente, riuscirò sicuramente a venderne la legna ad un falegname'. E iniziò a tagliarlo. L'albero era felice perché sapeva che il falegname lo avrebbe trasformato in uno scrigno prezioso. Giunto dal secondo albero un taglialegna disse: 'Questo sembra un albero molto resistente, credo che riuscirò a venderlo ad un cantiere navale.' Il secondo albero era felice perché sapeva che stava per diventare una nave possente. Quando i taglialegna si avvicinarono al terzo albero, l'albero era spaventato perché sapeva che se fosse stato tagliato i suoi sogni non si sarebbero mai avverati. Uno dei taglialegna disse: 'Non ho ancora deciso cosa ne farò del mio albero. Ma intanto lo taglierò'. E subito lo tagliò. Quando il primo albero fu consegnato al falegname fu trasformato in una cassa per contenere mangime per animali. Fu portato in una grotta e riempito di fieno. Ciò non era certamente quello per cui l'albero aveva pregato. Il secondo albero fu tagliato e trasformato in una piccola barca da pesca. I suoi sogni di diventare una nave possente e trasportare re e regine era terminato. Il terzo albero fu tagliato in larghe tavole e abbandonato nel buio. Gli anni passarono e gli alberi dimenticarono i loro sogni. Finché un giorno, un uomo e una donna giunsero alla grotta. La donna partorì e il neonato fu adagiato nella cassa per il mangime degli animali che era stata fatta con il primo albero. L'uomo aveva sperato di poter costruire una culla per il bambino, ma fu la mangiatoia a divenirlo. L'albero avvertì l'importanza di questo evento e capì che aveva accolto il più grande tesoro di tutti i tempi. Anni dopo, alcuni uomini erano sulla barca da pesca che era stata realizzata con il secondo albero. Uno degli uomini era stanco e si era addormentato. Mentre si trovavano in mare un violento temporale li sorprese e l'albero pensò che non sarebbe stato abbastanza robusto per proteggere i passeggeri. Gli uomini svegliarono la persona che si era addormentata che alzandosi in piedi disse: 'Pace'. La tempesta di placò immediatamente. A questo punto il secondo albero capì di aver trasportato il Re dei Re nella sua barca. Alla fine, qualcuno arrivò e prese il terzo albero. Mentre veniva trasportato attraverso le strade, la gente scherniva l'uomo che lo sosteneva. Quando si fermarono l'uomo fu inchiodato all'albero e innalzato in aria lasciandolo morire in cima ad una collina. Quando giunse la domenica, l'albero capì che era stato abbastanza robusto da stare in cima ad una collina e così vicino a Dio poiché Gesù era stato crocifisso sul suo legno.
Quando le cose non sembrano andare nella direzione che ti aspetti, sappi che Dio ha sempre un piano per te. Se tu hai fiducia in Lui, Lui ti darà grossi doni. Ogni albero ebbe ciò che voleva ma non nel modo che avrebbe immaginato. Noi non sappiamo sempre ciò che Dio ha riservato per noi. Sappiamo che le Sue vie non sono le nostre vie, ma le sue vie sono sempre le migliori.
Bruno Ferrero

Menu di Pasqua


Mattino:
PANE DEGLI ANGELI intinto nel CAPPUCCINO


Aperitivo:

Bitter SAN PELLEGRINO e patatine SAN CARLO

Pranzo:

spaghetti al pomodoro SAN MARZANO
mozzarella SANTA LUCIA condita con olio VERGINE

vino SAN GIOVESE

acqua minerale SANT’ANTONIO
dolce colomba LE TRE MARIE con un buon bicchiere di VIN SANTO


Cena:

pastina con CAPELLI d'ANGELO

prosciutto SAN DANIELE con grissini SAN MARINO

una fetta di torta PASQUALINA
vernaccia di SAN GIMIGNANO

acqua minerale SANTA RITA

un bicchiere di LACRIMA CHRISTI
digestivo
un goccio di elisir di SAN BERNARDO (prodotto dai frati cistercensi)


Prima di coricarsi:

una tazza di tisana ARTIGLIO del DIAVOLO.

venerdì 21 marzo 2008

Profumi nel blog


Oggi inizia la primavera e perché non dare un po' di profumo di primavera a questo blog... così come è profumato il nostro giardino?!

giovedì 20 marzo 2008

La Pasqua si avvicina


Pasqua si avvicina e in questi giorni ho riletto il brano di vangelo che narra i fatti vissuti da Gesù in questa settimana (Mt. 26,14-27,66). Una frase mi "rimbomba" in testa....
"Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà"

Già "sia fatta la tua volontà", quanto è difficile dire questa frase credendoci realmente... a volte mi chiedo come si fa umanamente ad accettarla....
Lo ripeto tutti i giorni: "sia fatta la tua volontà", ma quanto è difficile dirlo!

Sia fatta la tua volontà Signore.
Perchè tu conosci la debolezza del cuore dei tuoi figli
e a ciascuno concedi solo il fardello che puo' sopportare.
Che tu comprenda il mio amore,
perchè è l'unica cosa che possiedo realmente,
l'unica cosa che potrò portare con me nell'altra vita.
Fa che esso si mantenga coraggioso, puro e sempre vivo,
malgrado gli abissi e le trappole del mondo.
P.Coelho

mercoledì 19 marzo 2008

Beatitudini del papà

Beato il papà che chiama alla vita e sa donare la vita per i figli.

Beato il papà per il quale i figli contano più degli hobby e della partita.

Beato il papà che cresce insieme ai figli e li aiuta

a diventare se stessi.

Beato il papà che sa pregare con i figli

e confrontare la vita con il Vangelo.

Beato il papà convinto che un sorriso

vale più di un rimprovero, uno

scherzo più di una critica, un

abbraccio più di una predica.

Beato il papà che non teme di essere

tenero e affettuoso.

Beato il papà che sa capire e perdonare

gli sbagli dei figli e riconoscere i propri.

Beato il papà che non sommerge i figli

di cose, ma li educa alla sobrietà e alla condivisione.

Beato il papà che non si ritiene perfetto e sa ironizzare sui propri limiti.

Beato il papà che cammina con i figli verso orizzonti aperti all’uomo, al mondo, all’eternità.

Al mio papà


Papà devo dirti una cosa importante, non ridere sai, è interessante! E’ stata proprio brava la mia mamma a darmi un papà come te, sei il più simpatico che ci sia, sei proprio il papà che ci voleva per me. Prima di nascere da lassù ho scelto proprio bene, volevo proprio te come papà. Oggi è la tua festa. Dovrei farti un dono, un fiore? O dei cioccolatini per te che sei goloso? Ma... non sono io il regalo migliore? E se qualche volta ti prende la malinconia, dammi un bacino e cantami la canzone dell’allegria...
Giulio

lunedì 17 marzo 2008

La ricerca di Te



A Te
che accogli il mio canto insicuro
dolce le sere di quiete
Muto nella notte dell’inconscio
il mio profondo essere obbedisce
A Te
Che cogli il mio frutto immaturo
acerba è la mia ragione
Trema al primo sibilo di vento
E cade nell’oblio del non ricordo
di Te
Portami oltre il pensiero
aldilà del mistero
Aiuta la mia Essenza a andare via da ogni idea
Invitami ogni giorno alla ricerca di me
La ricerca di Te
Io e Te
Tra galassie e foreste
uccelli alla bruma dell’alba
I pesci negli abissi degli oceani
io penso con pensiero d’un bambino
A Te
Con quelli che sanno ascoltarTi
con quelli che sanno vederTi
Con tutte le creature della luce
accendo la scintilla nella notte
Con Te
Portami oltre il pensiero
aldilà del mistero
Aiuta la mia Essenza a andare via da ogni idea
Invitami ogni giorno alla ricerca di me
La ricerca di Te
Prendi i miei pensieri
guidami nei misteri
Prendi anche il mio spirito
e quando vedi che mi cerco
Sto cercando Te
La ricerca di Te

(Tazenda)

domenica 16 marzo 2008

Tre persone importanti

La notizia della scomparsa di Chiara Lubich mi ha suscitato una riflessione sul passare del tempo nella mia vita. Mi sono accorto che negli ultimi anni hanno lasciato questa vita terrena le tre persone "famose" contemporanee che finora più hanno segnato il mio cammino di fede cristiana come modelli da imitare: Giovanni Paolo II, Frere Roger e Chiara Lubich. Certamente si conoscevano di persona tra di loro: ho cercato invano una fotografia che li ritraesse tutti e tre, ma forse esiste solo nella mia fantasia.
La scomparsa di persone così carismatiche lascia sempre un certo "vuoto" e la sensazione che, almeno nella mia vita, sia finita un'epoca. Loro hanno accompagnato le esperienze e le scelte della mia adolescenza e prima giovinezza e forse questo è il segno che anche la mia vita ora deve entrare in un periodo di maggiore maturità. Sono certo che quello che hanno iniziato continuerà anche sotto la loro "supervisione celeste" anche se a volte mi chiedo se non manchino, in questo mondo, persone con un carisma altrettanto forte.

sabato 15 marzo 2008

Amico


Ogni amico
costituisce un mondo
dentro di noi.

Che cos'è uno scolapasta?

E' un'invenzione che fa acqua da tutte le parti.

venerdì 14 marzo 2008

In ricordo di Chiara Lubich

"... Più tardi, mi hai insegnato ad amarti nel fratello
e allora, incontrato il dolore,
non mi fermavo ad esso,
ma, accettato, pensavo a chi mi stava accanto,
dimentica di me.
E dopo pochi istanti, tornata in me,
trovavo il mio dolore dileguato.
Così per anni e anni:
ginnastica continua della croce,
ascetica dell'amore.
Sono passate tante prove e tu lo sai:
tu che conti i capelli del mio capo,
le hai annoverate nel tuo cuore.
Ora l'amore è un altro:
non è solo volontà.
Lo sapevo che Dio è Amore,
ma non lo credevo così."
(Chiara Lubich)

Dio solo...

Dio solo può dare la fede;
tu, però, puoi dare la tua testimonianza.
Dio solo può dare la speranza;
tu, però, puoi infondere fiducia nei fratelli.
Dio solo può dare l’amore;
tu, però, puoi insegnare all’altro ad amare.
Dio solo può dare la pace;
tu, però, puoi seminare l’unione.
Dio solo può dare la forza;
tu, però, puoi dare sostegno a uno scoraggiato.
Dio solo è la via;
tu, però, puoi indicarla agli altri.
Dio solo è la luce;
tu, però, puoi farla brillare negli occhi di tutti.
Dio solo è la vita;
tu, però, puoi far rinascere negli altri il desiderio di vivere.
Dio solo può fare ciò che appare impossibile;
tu, però, potrai fare il possibile.
Dio solo basta a se stesso;
egli, però, preferisce contare su di te.

giovedì 13 marzo 2008

Sentite qua e là

  • Sono tanto stanca che potrei starnazzare a terra
  • Come arrivo a casa mi schiamazzo sul letto
  • Mio marito mi ha regalato un anello impestato di diamanti
  • Sono stanca di essere lo zibellino di tutti
  • E' passata un'ambulanza a sirene spietate
  • Ho proprio i nervi fuor di pelle
  • Parcheggiate qui, a spigola di pesce!
  • E' stata la scintilla che ha fatto traboccare il vaso
  • Lo fissava sgranocchiando gli occhi
  • Vorrei spezzare una pietra in suo favore
  • Caspita, oggi il vetro è proprio impannato

mercoledì 12 marzo 2008

Voglia di primavera...





Aprile 2007: Tutti fanno il tifo per tutti

Una cosa che ho colto in quelle tre settimane, in cui Giulio si trovava in terapia intensiva, è che lì tutti fanno il tifo per tutti. Si spera insieme, si gioisce dei progressi di ogni persona, ci si sfoga, si piange, ci si incoraggia. Si impara ad avere tanta pazienza che credevo di non avere, pazienza alimentata dalla speranza.
Non c’è giorno e notte in questo reparto, i minuti, le ore trascorrono senza averne la coscienza.
Lì dentro un giorno è come una vita intera….

martedì 11 marzo 2008

La bellezza non è nel viso....

Ho appena sentito al TG la notizia di quella bambina inglese di due anni, Ophelia, che secondo i genitori dovrebbe essere sottoposta ad un intervento di chirurgia estetica per "nascondere" i tratti somatici del viso tipici di una bimba down. La madre dichiara: "Tutto quello che voglio è che Ophelia sia felice"... ora mi chiedo se questa operazione può rendere felice questa bambina o i suoi genitori? Non è che i genitori non vogliono accettare questa realtà? Purtroppo i problemi dei bimbi down non si risolvono in sala operatoria...Non sarebbe forse meglio amare questa bambina e anche questi tratti somatici carettiristici che fanno parte di lei?

La bellezza non è nel viso. La bellezza è nella luce nel cuore.
- Kahlil Gibran -

17 aprile - 30 aprile 2007: Ci trasferiamo a Milano

Grazie all’assistente sociale presente all’Istituto Besta riusciamo ad affittare un appartamentino nei dintorni che viene concesso, per situazioni particolari, ai parenti dei ricoverati; così possiamo almeno dormire insieme e “vicini” a Giulio. Trascorriamo tutta la giornata con Giulio, ci lasciano anche stare entrambi accanto a lui, usciamo solo per pranzare e prendere una boccata d’aria prima di tornare vicino al nostro piccolo.
I giorni passano e, nelle lunghe ore passate al capezzale del nostro piccolo, tutti quei tubicini e fili iniziano a diventarci “famigliari” e ad avere un nome: catetere venoso, ECG, ventilazione forzata o assistita, saturazione dell’ossigeno, pressione arteriosa, ristagno gastrico, sondino per l’aspirazione, soluzione fisiologica, potassio, glucosio, ipnovel… alcuni di questi termini li abbiamo sentiti lì per la prima volta e ancora oggi, purtroppo, sono parte della nostra vita quotidiana con Giulio. Dopo alcuni giorni il livello di sedazione viene abbassato e Giulio riprende conoscenza, piange forte ma essendo intubato non esce nessun suono: è veramente brutto vederlo così. Un giorno con un brusco movimento del capo si strappa il tubo del respiratore che fuoriesce di alcuni centimetri: i medici accorrono, ma verificano subito che è uscito troppo per poterlo infilare nuovamente quindi, loro malgrado lo tolgono del tutto per vedere se riesce a respirare da solo, e sembra che ce la faccia. Finalmente una buona notizia. Purtroppo il giorno successivo Giulio si intasa con il suo catarro e la saliva (che sono aumentati enormemente da quando si trova in questo stato), quindi sono costretti ad intubarlo nuovamente: si ricomincia. Perché Giulio possa uscire dalla rianimazione occorre che respiri da solo e che possa stare tranquillo con un livello di sedazione tale da non richiedere i monitor e gli anestesisti pronti ad intervenire. Trascorrono in tutto 3 settimane con alti e bassi: febbre, antibiotico, catarro, aspirazione… ci prospettano anche una tracheotomia ma alla fine, per fortuna, Giulio riesce a respirare autonomamente.

lunedì 10 marzo 2008

Una speranza nuova

Sfogliando dei vecchi giornali ho trovato la storia di un bimbo americano, Matthew, affetto da una forma molto rara di distrofia muscolare, la miopatia mitocondriale, che colpisce i sistemi "automatici" come il respiro, il battito cardiaco, la temperatura corporea. Matthew ha scritto moltissime poesie, ne riporto qui una molto bella:

Una speranza nuova

Ho bisogno di una speranza...una speranza nuova.

Una speranza che raggiunga le stelle,
e non finisca nella violenza o nella guerra.
Una speranza che porti la pace sulla nostra terra,
e che non crei il male nel mondo.
Una speranza che porti le cure per tutte le malattie,
e non faccia soffrire la gente, nel corpo,
nel cuore, o, soprattutto, nell'anima.
Ho bisogno di una speranza...una speranza nuova,
una speranza che ispiri a vivere, e a far succedere
tutte queste cose, in modo che anche il mondo intero
possa avere una speranza nuova.
(scritta nel maggio 1999- Matthew)

domenica 9 marzo 2008

Essere sereni

Aiutaci Signore a ricordarci
che non siamo nati felici o infelici,
ma che impariamo ad essere sereni
a seconda dell'atteggiamento che assumiamo
dinanzi alle prove della vita.

sabato 8 marzo 2008

Il centenario: Festa delle donne

Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano 1908, esattamente 100 anni fa,quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le operaie prigioniere all'interno morirono tra le fiamme. Questa data venne poi proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne proprio in ricordo della tragedia.

Ecco il nostro albero di mimosa, quest'anno non è ancora fiorito bene... ci vorrà ancora qualche giorno.
Eccovi qualche consiglio trovato su questo fiore.

Come conservare al meglio la mimosa recisa?
La mimosa è un fiore molto delicato ed ha purtroppo vita breve. Basta però un piccolo trucco per allungare la vita a questo fiore così primaverile e profumato. Eliminate tutte le foglie che si sino rovinate e quelle che crescono in basso: queste infatti marciscono rapidamente perché a contatto con l'acqua del vaso. Riempite il vasetto con dell'acqua tiepida in modo da far fiorire i capolini non ancora aperti e rendere più soffici quelli già sbocciati. Inoltre tenere il vasetto lontano da fonti di calore (es. termosifoni) altrimenti l'aria secca peggiorerebbe l'aspetto della mimosa.

Grazie a te, donna...

Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.
Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.
Ma il grazie non basta, lo so. Siamo purtroppo eredi di una storia di enormi condizionamenti che, in tutti i tempi e in ogni latitudine, hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitù. Ciò le ha impedito di essere fino in fondo se stessa, e ha impoverito l'intera umanità di autentiche ricchezze spirituali.
…Vegli Maria, Regina dell'amore, sulle donne e sulla loro missione al servizio dell'umanità, della pace, della diffusione del Regno di Dio!
Da una lettera di papa Giovanni Paolo II

venerdì 7 marzo 2008

giovedì 6 marzo 2008

mercoledì 5 marzo 2008

Cous cous di pesce

Ingredienti: 2 branzini, 1 cipolla, salsa di pomodoro, sale, olio extravergine, cous cous precotto, burro, olio di semi

Per il pesce:
Sfilettate i due branzini e tagliate in 4 pezzi ogni filetto.
Nella padella fate soffriggere nell’olio extravergine mezza cipolla tritata, aggiungete la salsa di pomodoro e fate cuocere per 5 minuti poi unite i pezzi di filetto di pesce e ricoprite il tutto col fumetto di pesce. Lasciate cuocere per 20 minuti col coperchio. Dopo di che tirate fuori il pesce e fate restringere un po’ il sughetto.

Per il fumetto:
Con lo scarto del pesce (teste, coda, lische, ecc…) fate un fumetto facendolo bollire con mezza cipolla e un pizzico di sale e un litro di acqua. Deve bollire per una mezz’ora, poi filtrate il tutto.

Per il cous cous:
Cous cous precotto, 125 g
In una terrina mescolate un cucchiaio di olio di semi di girasole e 125 g cous cous precotto.
Fate bollire 125cc di acqua con un pizzico di sale, quando bolle aggiungete il cous cous, cuocere qualche minuto finché l’acqua si è assorbita, spegnere e lasciare riposare due minuti col coperchio.
Mettere una noce di burro, riaccendere il fuoco e mescolare per ancora qualche minuto. Spegnere e lasciar riposare una decina di minuti.

Mettere il cous cous nel piatto di portata, adagiare i pezzi di pesce e sopra e versarci il sughetto. Buon appetito!

martedì 4 marzo 2008

Auguri a papà


Ciao papà, sono il tuo piccoletto, Giulio. Lo so che vorresti correre e giocare con me, ma io non posso, lo so che avresti tante cose da insegnarmi e dirmi, ma a me basta una tua coccola e un tuo sorriso... io lo so che mi vuoi tanto bene e sono felice che sia tu il mio papà. TVB
-
il tuo Giulio
Ho trovato una bella poesia per te


Per questo giorno particolare,

ho chiesto al Signore
di farmi un favore,
un grande dono davvero speciale,
solo per te mio caro papà.

Ma quale sarà la cosa più bella,

forse una stella, tutta lucente?

forse la luna, tutta argentata?
Oppure qualcosa ancor più preziosa?

Nulla mi pare così grande

come l'amore,
che ho nel mio cuore.
E' questo il dono che ho scelto per te
Tanti auguri mio caro papà.

lunedì 3 marzo 2008

Non esiste domani, c'è solo l'oggi

Dal 17 aprile 2007 è iniziata una lunga serie di giornate piene di attese, di preoccupazioni… giornate senza mai la prospettiva del “domani” perché, come ci hanno detto subito medici e infermieri, in terapia intensiva bisogna sempre pensare solo all’”oggi”, non ci si può permettere di programmare a lungo termine. Per i primi due o tre giorni passiamo la notte a turno nella ex stanza di Giulio mentre l’altro torna a casa (non abitiamo molto lontano ma, con il traffico di Milano, ci impieghiamo 1 ora / 1 ora e mezza ad arrivare, e vogliamo stare il più vicino possibile a Giulio); durante il giorno invece ci permettono di entrare, uno alla volta o anche insieme, nel reparto di terapia intensiva.
Purtroppo le brutte notizie sembrano non darci mai tregua, a me viene sempre in mente una pietra che rotola in un dirupo… la vedi che rimbalza e ad ogni salto precipita sempre più giù… e non puoi farci nulla se non guardarla… Dopo due giorni effettuano una risonanza magnetica alla testa e la notizia è terribile: sono presenti diverse anomalie al cervelletto molto più estese di quelle identificate in precedenza (alcuni mesi prima). La malattia non è ovviamente ancora diagnosticata ma l’evoluzione dei danni al cervelletto non lascia dubbi: è una malattia neurologica e degenerativa. Da quello che capisco Giulio non potrà fare altro che peggiorare con il tempo, e non ci sono cure, ma ci dicono che ora non dobbiamo pensare a questo, che la cosa più importante è che Giulio superi la crisi e che possa uscire dalla terapia intensiva e non è per niente scontato.


Comandamenti della casalinga

"Se ci dormi sopra... rimettilo in ordine.
Se lo indossi... appendilo.
Se finisci di mangiare... mettilo nel lavandino.

Se ci cammini sopra... sbattilo.

Se lo apri... chiudilo.

Se lo svuoti... riempilo.

Se suona... rispondi.
Se miagola... dagli da mangiare.

Se piange... amalo".

tratto da "A volte basta un raggio di sole" Bruno Ferrero

domenica 2 marzo 2008

Giovinezza e vecchiaia...


Ognuno vede ciò che vuole...

sabato 1 marzo 2008

Orchidee


Finalmente la prima orchidea è sbocciata. Tra le miriadi di specie ho scoperto che le mie orchidee sono della specie cymbidium. Dicono che siano le più semplici da coltivare... infatti io ho questa pianta da 4 anni ed è ancora viva. Incredibile!