lunedì 3 marzo 2008

Non esiste domani, c'è solo l'oggi

Dal 17 aprile 2007 è iniziata una lunga serie di giornate piene di attese, di preoccupazioni… giornate senza mai la prospettiva del “domani” perché, come ci hanno detto subito medici e infermieri, in terapia intensiva bisogna sempre pensare solo all’”oggi”, non ci si può permettere di programmare a lungo termine. Per i primi due o tre giorni passiamo la notte a turno nella ex stanza di Giulio mentre l’altro torna a casa (non abitiamo molto lontano ma, con il traffico di Milano, ci impieghiamo 1 ora / 1 ora e mezza ad arrivare, e vogliamo stare il più vicino possibile a Giulio); durante il giorno invece ci permettono di entrare, uno alla volta o anche insieme, nel reparto di terapia intensiva.
Purtroppo le brutte notizie sembrano non darci mai tregua, a me viene sempre in mente una pietra che rotola in un dirupo… la vedi che rimbalza e ad ogni salto precipita sempre più giù… e non puoi farci nulla se non guardarla… Dopo due giorni effettuano una risonanza magnetica alla testa e la notizia è terribile: sono presenti diverse anomalie al cervelletto molto più estese di quelle identificate in precedenza (alcuni mesi prima). La malattia non è ovviamente ancora diagnosticata ma l’evoluzione dei danni al cervelletto non lascia dubbi: è una malattia neurologica e degenerativa. Da quello che capisco Giulio non potrà fare altro che peggiorare con il tempo, e non ci sono cure, ma ci dicono che ora non dobbiamo pensare a questo, che la cosa più importante è che Giulio superi la crisi e che possa uscire dalla terapia intensiva e non è per niente scontato.


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