giovedì 31 gennaio 2008

Onomastico


Oggi oltre ad essere San Giovanni Bosco
è anche San Giulio!


AUGURI

al mio piccolo Giulio!

Dizionario italiano: t - z

TELEPATIA: Malattia che colpisce chi guarda troppo la TV
TONNELLATA: Marmellata di tonno
UFFICIO: Luogo dove si sbuffa

VIGILIA: Donna vigile urbano

ZONA DISCO: Parcheggio per gli UFO


mercoledì 30 gennaio 2008

Buon compleanno


Giulio fa la nanna con le scimmiette!

Buon Compleanno Giulio!
2 anni!


mamma e papà ti vogliono tanto bene!

martedì 29 gennaio 2008

Nostalgia....

Le montagne.... quanto tempo.... ci è sempre piaciuto andare in montagna a camminare. Ci andavamo anche prima di sposarci e avevamo iniziato anche a portare Giulio. Ormai è un po' che non possiamo farlo e a volte ne ho un po' nostalgia. Da casa nostra, se il tempo è bello, si riescono a vedere... In una passeggiata qui intorno abbiamo fatto questa foto alla nostra casa e al Monte Rosa.

lunedì 28 gennaio 2008

Alcuni lavoretti a chiacchierino



Alcuni centri fatti a chiacchierino

domenica 27 gennaio 2008

10 salvagenti per un anno nuovo: nr.4

4. Le persone vengono sempre prima. Un padre aveva sempre la stessa reazione davanti ai piccoli incidenti (bolli sull’auto, piatti rotti, un brutto voto…). Diceva al figlio: «Non importa. Tutto si può sostituire, eccetto te». E’ incredibile l’effetto rassicurante che possono avere parole come queste. A coniuge e figli piace molto sapere che la loro persona e i loro sentimenti contano molto di più dei beni materiali. Tutto ciò che a prima vista sembra importante (lavare i piatti, le pulizie, cucinare, i programmi televisivi, la spesa e le altre incombenze quotidiane) può sempre essere rimandato, non così le emozioni che riguardano le persone. Soprattutto quelle dei bambini. Queste sono sempre ancorate nel qui e adesso. Ricordatevi sempre di quello che porterete in Paradiso. Non saranno gli oggetti o il conto in banca, ma la capacità di donare e condividere.
tratto da un Bollettino Salesiano

San Giulio


Oggi da noi si festeggia San Giulio anche se in effetti sarebbe il 31 gennaio.
La famosa “fagiolata” si tiene alla Badia di Dulzago. Si dice che questa manifestazione risalga al Medioevo, quando i monaci distribuivano alla popolazione pane e fagioli cucinati all’aperto. In grossi calderoni di rame, bollono assieme cotenne di guanciale, carote, cipolle, patate, e naturalmente fagioli. Il cibo viene benedetto al termine della Messa in onore del santo (protettore dei muratori), la cui statua sfila in processione, e distribuito alla gente. La cerimonia, che raccoglie centinaia di fedeli malgrado la stagione fredda, vuole ricordare sia ai ricchi sia ai poveri l'uguaglianza di fronte a Dio. Nella comunità della mensa, una scodella di fagioli non si nega a nessuno, senza distinzioni e favoritismi. E non manca il pane benedetto.
Concluso il sacro rito, è il celebrante stesso a estrarre da ogni recipiente una prima mestolata che verrà offerta con del pane benedetto, al Clero presente e ai sempre più numerosi partecipanti. Secondo la leggenda, questa “buona” abitudine non venne mai meno… salvo una volta. La leggenda narra che nell’anno in cui la fagiolata non si fece, la campagna intorno alla Badia di Dulzago fu invasa da una miriade di serpenti. Il messaggio era forte e chiaro. Credo che non ci siano documenti formali che testimoniano l’accaduto, ma nessuno intende sfidare la sorte ripetendo la sgradevole esperienza accaduta…tanto tempo fa.

sabato 26 gennaio 2008

Dizionario italiano: p - s

PARTITI: movimenti politici che nonostante il nome sono ancora qui
RADIARE: Colpire violentemente usando una radio
RAZZISTA: Fabbricatore di missili
SALADINO: Biscotto salato con il raffreddore
SALAME: tipo di figura che il maiale non vorrebbe mai fare
SCORFANO: Pesce che ha perduto i genitori

venerdì 25 gennaio 2008

Sorriso

"La santità è compiere la volontà di Dio con un sorriso".
"A Dio, un sì di cuore. A tutti, un grande sorriso".

(Madre Teresa)

giovedì 24 gennaio 2008

Non andare via Signore

Signore, se la porta del mio cuore dovesse restare chiusa un giorno, abbattila ed entra, non andare via.
Se le corde del mio cuore, non dovessero cantare il tuo nome un giorno, ti prego aspetta, non andare via.
Se non dovessi svegliarmi al tuo richiamo un giorno, svegliami con la tua pena..non andare via.
Se un altro sul tuo trono io dovessi porre un giorno,

tu, mio Signore eterno, non andare via.

Rabondranath Tagore

mercoledì 23 gennaio 2008

10 salvagenti per un anno: nr.3

3. Accettate le differenze. Ogni persona ha un suo modo di affrontare e risolvere i conflitti. Ciascuno ha una sua personale scala di valori. E tutti siamo convinti che il nostro modo di vedere è sempre logico e incontestabile. Il problema è che gli altri la pensano allo stesso modo: coniuge, figli, amici, vicini di casa sono tutti convinti dell’esattezza delle loro opinioni. La ricchezza e il progresso dell’umanità dipendono proprio dalle differenze. Invece di montare a cavallo e sguainare la spada quando qualcuno vi contraddice, ripetetevi: «E’ normale: questa persona vede le cose diversamente». Chi rispetta sinceramente le opinioni diverse si risparmia un buon numero di litigi e smorza immediatamente l’aggressività degli interlocutori.
tratto da un Bollettino Salesiano

martedì 22 gennaio 2008

San Gaudenzio

Oggi è San Gaudenzio: la festa patronale di Novara. In questi giorni diverse persone mi hanno raccontato di questa festa. Pur abitando vicino a Novara non ho mai avuto l’occasione di andarci. So che è possibile visitare lo scurolo e anche salire sulla cupola da cui si può vedere tutta la città, il Monte Rosa, le risaie…Sulle bancarelle si possono trovare i famosi marroni (castagne), in file intrecciate che formano le caratteristiche collane. C’è poi il corteo che dalla piazza del municipio arriva alla Basilica per portare al vescovo fiori. Questi fiori ricordano un miracolo avvenuto secoli fa. Gaudenzio ospitò il vescovo di Milano Ambrogio e in gennaio sbocciarono dei fiori nel suo giardino, fiori che donò al suo ospite.
Oltre ai marroni c’è anche il “pane di San Gaudenzio” caratteristico di Novara, è una sorta di panettone prodotto e venduto a Novara, composto da farina,burro, zucchero, uova, uvetta sultanina e aroma di vaniglia. E’ prodotto da circa 40 anni, inizialmente solo per la tradizionale festa patronale del capoluogo, successivamente in qualsiasi periodo dell'anno.

lunedì 21 gennaio 2008

2 – 15 aprile 2007: Giorni duri

Lunedì mattina (2 aprile) Giulio viene ricoverato all'Istituto Besta: Cinzia resta con lui mentre io faccio la spola quasi tutti i giorni dopo il lavoro. Le giornate sono impegnate da visite ed esami, nel frattempo Giulio continua ad avere una febbre che sale e scende, con punte anche di 40 ma la causa non è chiara. Alla fine della settimana, siccome è Pasqua, ci permettono di tornare a casa sabato, domenica e lunedì di pasquetta. Proprio lunedì ho il mio ultimo ricordo di un sorriso di Giulio: siamo sul balcone di casa nostra, in braccio alla nonna, tutti lo guardiamo e lui ci fa questo bel regalo.
La settimana successiva si riprende la trafila in ospedale: Giulio non sta bene, la febbre continua a tormentarlo insieme alle distonie (ci hanno detto che si chiamano così le sue contrazioni). Una delle ipotesi è quella di una malattia dei neurotrasmettitori, per questo si decide di iniziare una terapia con la levodopa (il farmaco che usano anche i malati del morbo di Parkinson). Un giorno della settimana Giulio sembra proprio in difficoltà anche a nutrirsi quindi gli inseriscono un sondino naso-gastrico: a Giulio non piace molto, infatti il giorno dopo se lo strappa con le manine e siccome il suo stato sembra migliorare leggermente, decidono di lasciarlo senza.
Il fine settimana successivo torniamo ancora a casa, anche se riusciamo solo a fatica a farci concedere il permesso…la situazione di Giulio non è delle migliori! Comunque, siccome abitiamo vicino ci lasciano tutti i medicinali e le istruzioni per continuare la terapia anche a casa. Quei giorni li ricordo tra i più duri! Domenica Giulio ha la febbre molto alta, non riesce a dormire, piange e non mangia. Anche noi siamo molto stanchi: Cinzia è già da due settimane in ospedale ad assisterlo, e chi ha provato sa quanto sia dura! La settimana successiva starò io con lui in modo da farla riposare. La notte tra domenica e lunedì è durissima: nessuno di noi riesce a dormire e il pensiero che dovrò affrontare una settimana in ospedale in quelle condizioni mi spaventa un po’….

Dizionario italiano: g- o

GESTAZIONE: Gravidanza di moglie di ferroviere
GUFO: rapace notturno non identificato
INTERPRETATO: Posto tra due preti
LATITANTI: Poligoni con moltissime facce
MAIALETTO: Animale che non dorme mai
MESSA IN PIEGA: Funzione religiosa eseguita da un prete in curva

NEOLAUREATO: Punto nero della pelle che ha fatto l'università

ORCHIDEA: Divinità degli omoni brutti e cattivi

domenica 20 gennaio 2008

Torta salata ai funghi, speck e ricotta

Ingredienti: 250-300 g funghi surgelati, 250 g ricotta, parmigiano o grana, due uovo, speck, mezza cipolla, prezzemolo, sale, pasta sfoglia

Appassite la cipolla in un cucchiaio d'olio, unite i funghi, il sale e un cucchiaio di prezzemolo. Cuocete per 15-20 minuti a fuoco medio lasciando asciugare bene.
Mescolate in una terrina le uova con la ricotta e lo speck tritato; unite i funghi al composto e un po' di parmigiano.
Foderate una teglia con la pasta sfoglia e metteteci dentro l'impasto appena fatto, una spolverata di formaggio grattugiato e infornate a 180° per 25 minuti in forno ventilato.
Servite caldo!

sabato 19 gennaio 2008

La scelta

Un uomo si sentiva perennemente oppresso dalle difficoltà della vita e se ne lamentò con un famoso maestro di spirito.
'Non ce la faccio più! Questa vita mi è insopportabile'.
Il maestro prese una manciata di cenere e la lasciò cadere in un bicchiere pieno di limpida acqua da bere che aveva sul tavolo, dicendo: 'Queste sono le tue sofferenze'.
Tutta l'acqua del bicchiere s'intorbidì e s'insudiciò. Il maestro la buttò via. Il maestro prese un'altra manciata di cenere, identica alla precedente, la fece vedere all'uomo, poi si affacciò alla finestra e la buttò nel mare. La cenere si disperse in un attimo e il mare rimase esattamente com'era prima.
'Vedi?' spiegò il maestro. 'Ogni giorno devi decidere se essere un bicchiere d'acqua o il mare'.

Bruno Ferrero

e noi cosa vogliamo essere? Le nostre sofferenze non devono "intorbidire" tutta la nostra vita...però quanto è difficile essere come il mare...

venerdì 18 gennaio 2008

Oggi e ieri

Ciò che è più amaro, nel dolore di oggi, è il ricordo della gioia di ieri.
Gibran

10 salvagenti per un anno nuovo: nr.2

2. Ascoltate. L’ascolto è la pillola miracolosa che produce risultati garantiti. Basta pensare a quanto apprezziamo le persone che ci ascoltano e come si è inondati di speranza quando qualcuno ci ascolta perché sentiamo di essere compresi e stimati. Chi non è ascoltato si sente mortificato e insoddisfatto. Il vero guaio è che molte persone non sono consapevoli di essere cattivi ascoltatori. Ci vogliono dosi abbondanti di onestà e umiltà, sforzo e pazienza, ma i risultati sono miracolosi: donare a qualcuno la sensazione di essere ascoltato ed ascoltare effettivamente è un magnifico riduttore dello stress. Inoltre lasciare agli altri l’ultima parola è quasi sempre un segno di forza e di equilibrio. Significa soprattutto che non volete impostare una discussione del tipo: «Vediamo chi vince».
tratto da un Bollettino Salesiano

giovedì 17 gennaio 2008

30 marzo-1 aprile 2007: In attesa del ricovero all'Istituto Besta

Venerdì 30 marzo, il primo giorno dopo le dimissioni dall’ospedale di Novara, ci chiamano dall’Istituto Besta: Giulio sarà ricoverato a partire dal lunedì successivo per le analisi e per trovare una terapia. Il fine settimana è ancora abbastanza tranquillo; dopo aver dormito la notte Giulio sembra non avere più nessun sintomo: sorride, afferra gli oggetti, si guarda intorno; dopo un po’ di tempo però i sintomi continuano a farsi vedere. In questi due giorni elaboriamo però un sistema che lo fa stare più tranquillo: “la ginnastica”. È sufficiente muovergli braccia o gambe: “Uno, due, tre, quattro, uno, due, tre, quattro, …” e tutto passa!

mercoledì 16 gennaio 2008

Vassoi




Ecco alcuni miei lavori a chiacchierino

martedì 15 gennaio 2008

Tra bambini...

anche con un disegno si dimostra affetto... questi sono per Giulio

Dizionario italiano: d - f

DOPING: Pratica anglosassone del rimandare a più tardi
EQUIDISTANTI: Cavalli in lontananza
EUFRATE: Monaco mesopotamico

FAHRENHEIT: Tirar tardi la notte
FOCACCIA: Foca estremamente malvagia

lunedì 14 gennaio 2008

10 salvagenti per un anno nuovo: nr. 1

Ho trovato su un Bollettino Salesiano un bel decalogo per la famiglia, cose semplici da fare per mantenere l'armonia familiare...ecco il primo punto:

1. Alzate bandiera bianca. Ogni giorno un numero spropositato di fatti spiacevoli, che non dipendono assolutamente dal nostro controllo (rumore, l’auto che non parte, uno scontro con una persona volgare, un documento perduto, ecc.), ci fanno letteralmente “deragliare” dai binari della normalità. Reagire urlando, battendo i pugni, imprecando o sfogandosi con i più vicini non cambia assolutamente il risultato pratico e aumenta stress e frustrazione. “Alzare bandiera bianca” significa prima di tutto scongiurare l’effetto valanga: un piccolo scatto di nervi comincia a ingrandirsi fino a diventare una guerra civile. Non significa rassegnarsi, ma vivere sapendo che le cose non saranno mai come lo desideriamo. Una bambina di quattro anni calmò di botto la frustrazione nascente della mamma, che aveva appena rotto una tazzina di porcellana, dicendo pacata: «E’ la vita!».

domenica 13 gennaio 2008

Vivere l'oggi

Signore, aiutaci a vivere l'oggi,
a non indugiare nel passato.
Ciò che è stato è stato,

e tutto il mio rammarico
non lo farà risorgere.
Il momento immediatamente presente

è quasi sempre tollerabile.

Soltanto il rimpianto del passato
e l'apprensione del futuro lo rendono insopportabile.
Adattarsi alle circostanze è assai più facile
che piegarle alla nostra volontà.

Aiutaci a capire che accettare il dono di ogni giorno
è lasciarsi guidare
docilmente da Te.
(Soren Kierkegaard, filosofo e teologo, 1813-1855)


sabato 12 gennaio 2008

Forse...

Giulio è un dono meraviglioso che Dio ci ha affidato. Ora che la malattia lo ha colpito sembra che il mondo ci crolli addosso, forse Dio ci ha abbandonato? Quante volte me lo sono chiesta…come riusciremo ad andare avanti? Quale futuro potremo avere? In che cosa sperare? Ci sarà una via di uscita? Perché proprio noi? Ma i miracoli non esistono? Quante domande senza una risposta… Ma a volte i miracoli accadono anche se non sono esattamente quelli che vorremmo noi...e magari nessuno se ne accorge. Sono sicura che il Signore ci sta vicino attraverso tutte le persone che ci sono accanto, attraverso l’umanità nei nostri confronti dei medici e delle infermiere, attraverso l’amicizia di molte persone, attraverso l’aiuto concreto di molti amici e parenti, attraverso le preghiere silenziose che ci circondano e che nemmeno immaginiamo. Adesso ci rendiamo conto di quanto abbiamo e prima forse non lo sapevamo, tante persone ci sono vicine e noi non ne eravamo a conoscenza. Forse in fondo al tunnel c’è ancora una luce? Forse non dobbiamo perdere la speranza e affidarci all’Amore e alla volontà del Padre, forse non dobbiamo giudicare i disegni di Dio sulla nostra vita, ma ascoltare quello che ci vuole dire e chiedere il Suo aiuto.Forse...

e come dice in un post coradcor
...eppure ci sarà un tempo in cui non ci sarà più questa tristezza e questo dolore… ci deve essere… se no non c’è giustizia… ci sarebbe solo il non senso… un tempo in cui la gioia è talmente grande da far scomparire dalla mente ogni frammento anche infinitesimo di dolore e sofferenza… una sorta di abbaglio dove la luce è così intensa che in un istante fa sparire ogni tenebra… una luce così forte che l’occhio riesce a vedere solo quella e la mente non smette mai di ricordarla… perché la vera vita non può che essere una gioia infinita.

venerdì 11 gennaio 2008

Il bambù

In un magnifico giardino cresceva un bambù dal nobile aspetto. Il Signore del giardino lo amava più di tutti gli altri alberi. Anno dopo anno,il bambù cresceva e si faceva robusto e bello. Perché il bambù sapeva bene che il Signore lo amava e ne era felice.
Un giorno, il Signore si avvicinò al suo amato albero e gli disse: 'Caro bambù, ho bisogno di te'.
Il magnifico albero sentì che era venuto il momento per cui era stato creato e disse, con grande gioia: 'Signore, sono pronto. Fa' di me l'uso che vuoi'.
La voce del Signore era grave: 'Per usarti devo abbatterti!'
Il bambù si spaventò: 'Abbattermi, Signore? Io, il più bello degli alberi del tuo giardino? No, per favore, no! Usami per la tua gioia, Signore, ma per favore, non abbattermi'.
'Mio caro, bambù', continuò il Signore, 'se non posso abbatterti, non posso usarti'.
Il giardino piombò in un profondo silenzio. Anche il vento smise di soffiare. Lentamente il bambù chinò la sua magnifica chioma e sussurrò: 'Signore, se non puoi usarmi senza abbattermi, abbattimi'.
'Mio caro bambù', disse ancora il Signore, 'non solo devo abbatterti, ma anche tagliarti i rami e le foglie'.
'Mio Signore, abbi pietà. Distruggi la mia bellezza, ma lasciami i rami e le foglie!'.
Il sole nascose il suo volto, una farfalla inorridita volò via. Tremando, il bambù disse fiocamente: 'Signore, tagliali'.
'Mio caro bambù, devo farti ancora di più. Devo spaccarti in due e strapparti il cuore. Se non posso fare questo, non posso usarti'.
Il bambù si chinò fino a terra e mormorò: 'Signore, spacca e strappa'.
Così il Signore del giardino abbatté il bambù, tagliò i rami e le foglie, lo spaccò in due e gli estirpò il cuore. Poi lo portò dove sgorgava una fonte di acqua fresca, vicino ai suoi campi che soffrivano per la siccità. Delicatamente collegò alla sorgente una estremità dell'amato bambù e diresse l'altra verso i campi inariditi.
La chiara, fresca, dolce acqua prese a scorrere nel corpo del bambù e raggiunse i campi. Fu piantato il riso e il raccolto fu ottimo.
Così il bambù divenne una grande benedizione, anche se era stato abbattuto e distrutto.
Quando era un albero stupendo, viveva solo per se stesso e si specchiava nella propria bellezza. Stroncato, ferito e sfigurato era diventato un canale, che il Signore usava per rendere fecondo il suo regno.
Bruno Ferrero

Noi la chiamiamo 'sofferenza'. Dio la chiama 'ho bisogno di te'.


Dizionario italiano: a - c

ABBECEDARIO: Espressione di sollievo di chi s'è accorto che c'è anche Dario
APPENDICITE: attaccapanni per scimmie

BALESTRA: Sala ginnica per gente di colore

BASILICA: chiesa aromatica

CALAMARI: Molluschi responsabili della bassa marea

CERVINO: Domanda dei clienti all'oste romano


giovedì 10 gennaio 2008

Prendi un sorriso


Prendi un sorriso, regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla. Prendi la speranza, e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.
M. Gandhi

Ti giuro non lo faccio più

Titolo: Ti giuro non lo faccio più *
Autrice: Benedetta Marietti


Diario semiserio della coppia perfetta.
Uomini e donne si guardano allo specchio in un libro divertente, che ironizza su situazioni in cui è inevitabile riconoscersi, per ridere delle proprie manie e fare tesoro dei propri errori, fino ad arrendersi alla dolce metà con il più sincero dei "ti giuro, non lo faccio più".

mercoledì 9 gennaio 2008

Lacrime

Non hai bisogno di fingere che sei forte,
non devi sempre dimostrare che tutto sta andando bene,

non puoi preoccuparti di ciò che pensano gli altri.
Se ne avverti la necessità: piangi

è bene che tu pianga fino all'ultima lacrima,
poiché soltanto allora potrai tornare a sorridere.

Spuma di trota salmonata

Eccomi a darvi la ricetta del buonissimo antipasto mangiato a Capodanno:


Ingredienti: 300 g. di filetto di trota salmonata già pulita, 1 albume, 1 scalogno, 200 cc panna da cucina, alcune foglie di acetosella, sale e pepe, olio di oliva.

Pulite la trota salmonata eliminando pelle e lische, tagliatela a pezzetti. Fate appassire lo scalogno tritato finemente in una padella con poco olio di oliva.
Mettete nel frullatore la trota, l'albume d'uovo, lo scalogno appassito, sale e pepe. Frullate il tutto fino ad ottenere un composto cremoso e riponetelo in frigorifero a riposare per almeno un'ora.
Scottate le foglie di acetosella in acqua bollente e poi scolatele in acqua fredda. Unite la panna alla spuma di trota mescolando fino ad ottenere un composto omogeneo.
Imburrate degli stampini da forno e foderateli con le foglie di acetosella, riempite con la spuma e ricoprite con altre foglie di acetosella. Chiedete gli stampini con della carta stagnola. Fate cuocere il tutto a bagnomaria nel forno a 180° per 40 minuti.
Sfornate e rovesciate lo stampino nel piatto di portata, servite caldo.



lunedì 7 gennaio 2008

Hai un momento Dio?



C'ho un po' di traffico nell'anima, non ho capito che or'è
C'ho il frigo vuoto, ma voglio parlare perciò, paghi te.
Che tu sia un angelo od un diavolo, ho 3 domande per te:
chi prende l'inter, dove mi porti e poi dì, soprattutto perché?
Perché ci dovrà essere un motivo, no?
Perché forse la vita la capisce chi è più pratico.

Hai un momento Dio?
No, perché sono qua, insomma ci sarei anch'io.
Hai un momento Dio?
O te o chi per te, avete un attimo per me?

Li pago tutti io i miei debiti, se rompo pago per tre
quanto mi conta una risposta da te, di su, quant'è?
ma tu sei lì per non rispondere, e indossi un gran bel gilet
non bevi niente e io non ti sento com'è?
Perché?
Perché ho qualche cosa in cui credere
perché non riesco mica a ricordare bene che cos'è.

Hai un momento Dio?
No perché sono qua, se vieni sotto offro io.
Hai un momento Dio?
Lo so che fila c'è ma tu hai un attimo per me.

Nel mio stomaco son sempre solo, nel tuo stomaco sei sempre solo
ciò che sento, ciò che senti, non lo sapranno mai....

Almeno dì se il viaggio è unico e se c'è il sole di là
se stai ridendo, io non mi offendo però, perché
perché nemmeno una risposta ai miei perché
perché non mi fai fare almeno un giro col tuo bel gilet.

Hai un momento Dio?
No perché sono qua , insomma ci sarei anch'io
Hai un momento dio?
O te o chi per te avete un attimo per me?


26 marzo 2007: inizia la salita

Ho preso un giorno di ferie per portare Giulio all’asilo nido. Già, si è liberato un posto e le maestre ci hanno proposto di provare ad inserirlo. Al mattino vado con Giulio all’asilo per stare qualche oretta lì con lui e vedere come si comporta, stiamo lì con gli altri bimbi, giochiamo un po’ sul tappeto, insomma sembra andar bene, non piange… appuntamento alla settimana dopo per iniziare il vero e proprio inserimento!
Nel mezzogiorno Giulio va dai nonni a mangiare mentre io sistemo un po’ la casa, ma quando vado a prenderlo al pomeriggio noto che è un po’ strano, non sorride. Giulio è sempre molto sorridente…ci deve essere qualcosa che non va…sarà stanco… Al pomeriggio dopo avergli letto un libretto di favole si va a nanna, ma al suo risveglio e sempre più strano.
I veri problemi iniziano proprio quel pomeriggio del 26 marzo e da quel giorno la situazione continuerà a peggiorare in modo molto rapido. Giulio inizia ad avere delle crisi molto intense (gli occhi si girano quasi completamente in giù) e fa degli strani movimenti con la bocca e la lingua. Appena torna a casa Zaccheo decidiamo di andare al pronto soccorso. All'arrivo in ospedale le crisi sono passate e Giulio è tornato normale; i medici ci fanno un mucchio di domande per cercare di capire cosa sia successo, però notano anche che il bambino ha la febbre (39) e decidono di fare un esame delle urine. Mentre siamo fuori dalla porta in attesa che Giulio faccia un po' di pipì le crisi ritornano: ci fanno rientrare, il medico (che nel frattempo è cambiato) vede le crisi e decidono di somministrare un clisterino di Valium. Giulio si calma con aria persa per qualche minuto ma poi ritornano subito. I medici decidono di tenerlo in osservazione tutta la notte in attesa della dottoressa della neuropsichiatria che arriverà la mattina successiva: è la prima di una lunga serie di notti passate in ospedale. Nella notte Giulio ha crisi in continuazione e inizia anche a ruotare le braccia in modo strano e a rannicchiare le gambe in posizione fetale, non riesce a dormire se non dopo molto tempo. L'infermiera del turno di notte esclude che siano crisi epilettiche. Il giorno dopo viene subito effettuato l'elettroencefalogramma che confermerà che le crisi non sono di tipo epilettico. Verso mezzogiorno a Giulio viene fatto un prelievo di sangue: probabilmente l'adrenalina causata dal pianto per il prelievo gli fa passare tutto... Giulio sembra tornato di nuovo come prima. Dopo una mezz’ora però è di nuovo in crisi. Restiamo in ospedale per tre notti e poi ci mandano a casa in attesa della chiamata dall’Istituto Besta di Milano.

domenica 6 gennaio 2008

Velocità


A quale velocità va il cammello dei Re Magi?
A tutta mirra!

sabato 5 gennaio 2008

La leggenda della Befana


I Re Magi stavano andando a Betlemme per rendere omaggio al Bambino Gesù. Giunti in prossimità di una casetta decisero di fermarsi per chiedere indicazioni sulla direzione da prendere.
Bussarono alla porta e venne ad aprire una vecchina. I Re Magi chiesero se sapeva la strada per andare a Betlemme perché là era nato il Salvatore. La donna che non capì dove stessero andando i Re Magi, non seppe dare loro nessuna indicazione.
I Re Magi chiesero alla vecchietta di unirsi a loro, ma lei rifiutò perché aveva molto lavoro da sbrigare.
Dopo che i tre Re se ne furono andati, la donna capì che aveva commesso un errore e decise di unirsi a loro per andare a trovare il Bambino Gesù. Ma nonostante li cercasse per ore ed ore non riuscì a trovarli e allora fermò ogni bambino per dargli un regalo nella speranza che questo fosse Gesù Bambino.
E così ogni anno, la sera dell'Epifania lei si mette alla ricerca di Gesù e si ferma in ogni casa dove c'è un bambino per lasciare un regalo, se è stato buono, o del carbone, se invece ha fatto il cattivo.

venerdì 4 gennaio 2008

I due asinelli

Alla grotta di Betlemme arrivarono anche due asinelli. Erano stanchi e macilenti. Le loro groppe erano spelacchiate e piagate dai pesanti sacchi che il mugnaio loro padrone caricava quotidianamente e dai colpi di bastone che non risparmiava.
Avevano sentito i pastori parlare del Re dei Re venuto dal cielo ed erano accorsi anche loro.
Rimasero un attimo a contemplare il Bambino. Lo adorarono e pregarono come tutti. All'uscita li attendeva lo spietato mugnaio.
I due asinelli ripartirono a testa bassa, con il pesante basto sulla groppa.
'Non serve a niente,' disse uno. 'Ho pregato il Messia che mi togliesse il peso e non l'ha fatto...'
'Io invece', ribatté l'altro, che trotterellava con un certo vigore, 'gli ho chiesto di darmi la forza di portarlo...'

Se qualcuno ti dice: 'La vita è dura'», chiedigli: 'In confronto a che cosa?'.
Bruno Ferrero

giovedì 3 gennaio 2008

Anno nuovo...di tutto son rimaste tre cose:

La certezza che stiamo appena cominciando. La certezza che bisogna continuare. La certezza che possiamo essere interrotti... Ma possiamo fare dell’interruzione un cammino nuovo, della caduta un passo di danza, della paura una spada, del sogno un ponte, della ricerca un incontro».
Fernando Tavares Sabino (giornalista brasiliano)

Sottobicchieri: punto croce o chiacchierino?

sono indecisa...mi piacciono entrambi...

mercoledì 2 gennaio 2008

Uno sguardo indietro e uno avanti

Anno nuovo: tempo di bilanci e progetti. Non è che passare da un anno all'altro porti in sé particolari cambiamenti, tuttavia è un buon momento per dare un'occhiata indietro e una avanti, prima di ripartire nel cammino.
Guardando indietro vedo un anno ricco di enormi cambiamenti, e penso di non esagerare se utilizzo questo aggettivo. La malattia del nostro piccolo ci ha scaraventati in una nuova dimensione alla quale iniziamo solo ora ad abituarci. Altri cambiamenti nella vita lavorativa hanno modificato ulteriormente le mie abitudini di vita. Certo non posso dire che sia stato un anno monotono, ma se dovessi fare un bilancio sarebbe positivo o negativo? "Negativo!" direi subito senza pensarci troppo. Ma forse ci vuole più tempo per valutare gli avvenimenti: a volte le cose riviste a distanza, cambiano aspetto, chissà...

Se guardo avanti invece non riesco e non voglio vedere molto: di fare progetti non me la sento anche se mi restano i sogni e le speranze. La cosa migliore è vivere ogni giorno senza pensare al domani ma gustando le piccole cose belle che accadono (e per fortuna ce ne sono!) e stringendo i denti per sopportare quelle brutte.

martedì 1 gennaio 2008

1 gennaio: giornata della Pace

Il decalogo per la pace

1. La pace comincia dai cuori: solo chi ha il cuore buono può vivere nella pace.

2. Vuoi fare un primo passo verso la pace? Perdona sempre chi ti fa del male e prega molto.
3. Ogni volta che fai un torto a qualcuno, tu uccidi la pace. Ogni volta che fai un gesto di bontà, tu fai nascere la pace.
4. Non si può essere in pace solo con qualcuno. Chi ama la pace è sempre in armonia con tutti.
5. La pace è un bene grande come il mare ma, come l’acqua del mare è fatta di tantissime gocce, così la pace del mondo è fatta con la pace di tantissime persone, anche con la tua pace.
6. Conosci qualcuno che ha fame? Che è malato? Che è triste? O che è povero, anziano, solo? Fa’ qualcosa per lui: avrai lavorato per la pace.
7. Se nel tuo ambiente c’è qualcuno che è meno intelligente, meno ricco, meno sano, che viene da regioni lontane, che non sa parlare bene, che non sa tener compagnia, tu l’amerai più degli altri e l’aiuterai. Questo è un vero gesto di pace.
8. Non prenderai mai in giro nessuno. Non farai mai dispetti a nessuno. Non dirai mai parole offensive a nessuno. Non farai mai dei torti a nessuno. Non toglierai mai né denaro né cose a nessuno.
9. Ti ribellerai sempre all’ingiustizia che è la prima nemica della pace, insieme con la menzogna. Perciò difenderai i più poveri, sarai amico dei bambini più dimenticati, sarai sempre sereno. Perché questa è la pace.
10. Gesù ci ha dato il più grande esempio della pace: è morto in croce per salvare tutti noi. Chi ama la pace e vive per la pace è disposto a dare la vita per i fratelli!

Menu di Capodanno


antipasto
secondo piatto

primo piatto
dolce

Era tutto una bontà ve lo assicuro!