mercoledì 30 dicembre 2009
Intervista a Dio
venerdì 25 dicembre 2009
Natale
con nel grembo il bambino,
come stella del mattino in grembo all'aurora.
Tutti piegarono le ginocchia:
il re e il mendicante, il santo e il peccatore,
il sapiente e l'ignorante.
Tutti ad alta voce gridarono:
vittoria per l'uomo, vittoria per il Neonato,
per colui che vive in eterno!
Come stella del mattino in grembo all'aurora.
(R.Tagore)
giovedì 24 dicembre 2009
Buon Natale da Giulio
mercoledì 23 dicembre 2009
Auguri di Natale
Ma cos'è una finestra così senza luce?
A Natale la luce si è levata.
A Natale è nato Colui che illumina la mia vita, anche quando non vi trovo che tenebre.
Voglio porla, questa vita, nella Sua luce, e la finestra s'infiammerà di colori e molti vedranno la luce!
(Klaus, Nemmerle)
martedì 22 dicembre 2009
domenica 20 dicembre 2009
domenica 13 dicembre 2009
Caro Gesù ti scrivo
Caro Gesù ti scrivo per chi non ti scrive mai,
per chi ha il cuore sordo bruciato dalla vanità,
per chi ti tradisce per quei sogni che non portano a niente,
per chi non capisce questa gioia di sentirti sempre amico e vicino.
Caro Gesù ti scrivo per chi una casa non ce l'ha,
per chi ha lasciato l'Africa lontana e cerca un po' di solidarietà,
per chi non sa riempire questa vita con l'amore e i fiori del perdono,
per chi crede che sia finita, per chi ha paura del mondo che c'è
e più non crede nell'uomo.
Gesù ti prego ancora:
vieni a illuminare i nostri cuori soli,
a dare un senso a questi giorni duri,
a camminare insieme a noi.
Vieni a colorare il cielo di ogni giorno,
a fare il vento più felice intorno,
ad aiutare chi non ce la fa...
Caro Gesù ti scrivo perché non ne posso più
di quelli che sanno tutto e in questo tutto non ci sei tu,
perché voglio che ci sia più amore per quei fratelli che non hanno niente,
e che la pace, come il grano al sole, cresca e poi diventi pane d'oro
di tutta la gente.
Gesù ti prego ancora:
vieni a illuminare i nostri cuori soli,
a dare un senso ai giorni vuoti e amari,
a camminare insieme a noi.
Vieni a colorare il cielo di ogni giorno,
a fare il vento più felice intorno,
ad aiutare chi non ce la fa...
Signore vieni! Signore vieni!
giovedì 10 dicembre 2009
Lepre in salmì
Cercando qua e là sui libri e internet ecco la nostra ricetta:
Prima di tutto è necessario che qualcuno in auto investa per puro caso (mi raccomando non volontariamente) una lepre e abbia il coraggio di prenderla e, una volta appurato che per lei non ci sono speranze, la pulisca. (Io ad esempio non ne sarei capace!!).
Fatela “frollare” in congelatore per qualche settimana e poi è pronta per essere cucinata.
Scongelate la lepre, tagliatela a pezzi e mettetela a marinare per circa 12 ore in una ciotola con alloro, bacche di ginepro, il tutto ricoperto da vino rosso. Passate più o meno 12 ore, sgocciolate la lepre e buttate via vino e aromi. Rimettete a bagno la lepre nel vino per altre 12 ore con un gambo di sedano, 5 o 6 carote, una cipolla, due o tre bacche di ginepro, due foglie di alloro, 5 foglie di salvia, un rametto di rosmarino.
Trascorso il tempo, togliete le verdure dalla marinata, tritatele e fatele appassire, a fuoco basso, in una pentola capiente con una fettina di lardo. Unite poi i pezzi di lepre infarinati e fateli rosolare a fuoco vivo. Salate, pepate, bagnate con il vino della marinata, mescolate bene, portate tutto ad ebollizione e fate cuocere, a recipiente coperto, per due ore circa.
A questo punto sgocciolate i pezzi di carne in un'altra casseruola e copriteli con lo stesso sughetto di cottura passato al setaccio e fate cuocere ancora per 15 minuti circa. Quando la carne è cotta e tenera, disponete i pezzi di lepre su un piatto da portata e servitela coperta dal fondo di cottura passato al setaccio accompagnata da un bel piatto di polenta.
martedì 8 dicembre 2009
Non dire Ave Maria
se non provi gioia nel sentire la parola di Dio.
Non dire Piena di grazia
se non riconosci i doni che Dio ti ha fatto.
Non dire il Signore è con te,
se non senti che Dio ti è vicino
Non dire benedetto,
se non credi di poter essere santo.
Non dire Madre di Dio
se non ti comporti da figlio
Non dire prega per noi
se non ti preoccupi del tuo prossimo.
Non dire peccatori
se guardi la pagliuzza nell’occhio del tuo vicino.
Non dire morte
se non credi che sia la porta della vita nuova.Non dire Ave Maria
se non provi gioia nel sentire la parola di Dio.
Non dire Piena di grazia
se non riconosci i doni che Dio ti ha fatto.
Non dire il Signore è con te,
se non senti che Dio ti è vicino
Non dire benedetto,
se non credi di poter essere santo.
Non dire Madre di Dio
se non ti comporti da figlio
Non dire prega per noi
se non ti preoccupi del tuo prossimo.
Non dire peccatori
se guardi la pagliuzza nell’occhio del tuo vicino.
Non dire morte
se non credi che sia la porta della vita nuova.
(Silvia Neuhold)
martedì 1 dicembre 2009
Angioletti (per la ricerca delle malattie rare)
domenica 29 novembre 2009
La storia degli angeli dell'Avvento
L'angelo blu. Durante la prima settimana un grande angelo discende dal cielo per invitare gli uomini a prepararsi per il Natale. E' vestito con un grande mantello blu, intessuto di silenzio e di pace. Il blu del suo mantello rappresenta appunto il silenzio e il raccoglimento.
L'angelo rosso. Durante la seconda settimana un angelo con il mantello rosso scende dal cielo, portando con la mano sinistra un cesto vuoto. Il cesto è intessuto di raggi di sole e può contenere soltanto ciò che è leggero e delicato. L'angelo rosso passa su tutte le case e cerca, guarda nel cuore di tutti gli uomini, per vedere se trova un po' di amore… Se lo trova, lo prende e lo mette nel cesto e lo porta in alto, in cielo. E lassù, le anime di tutti quelli che sono sepolti in Terra e tutti gli angeli prendono questo amore e ne fanno luce per le stelle. Il rosso del suo mantello rappresenta l'amore.
L'angelo bianco. Nella terza settimana un angelo bianco e luminoso discende sulla terra. Tiene nella mano destra un raggio di sole. Va verso gli uomini che conservano in cuore l'amore e li tocca con il suo raggio di luce. Essi si sentono felici perché nell'Inverno freddo e buio, sono rischiarati ed illuminati. Il sole brilla nei loro occhi, avvolge le loro mani, i loro piedi e tutto il corpo. Anche i più poveri e gli umili sono così trasformati ed assomigliano agli angeli, perché hanno l'amore nel cuore. Soltanto coloro che hanno l'amore nel cuore possono vedere l'angelo bianco… Il bianco rappresenta il simbolo della luce e brilla nel cuore di chi crede.
L'angelo viola. Nella quarta e ultima settimana di Avvento, appare in cielo un angelo con il mantello viola. L'angelo viola passa su tutta la Terra tenendo con il braccio sinistro una cetra d'oro. Manca poco all'arrivo del Signore. Il colore viola è formato dall'unione del blu e del rosso, quindi il suo mantello rappresenta l'amore vero, quello profondo, che nasce quando si sta in silenzio e si ascolta la voce del Signore dentro di noi.
giovedì 26 novembre 2009
Le dieci ricette per farmi felice
1. Non mi buco in continuazione il dito per controllare il tasso di zucchero nel sangue.
2. Ricarico le mie riserve emotive guardando un tramonto, la luna piena, il volto di un bimbo, un fiore.
3. Non dico mai: "le rane gracidano", ma dico: "le rane cantano".
4. Non voglio essere perfetto: potrei diventare nevrotico.
5. Quando mi osservo nello specchio, non mi guardo: "mi sorrido".
6. Uso il contagocce per dire "io".
7. Saluto sempre per primo.
8. Mi immagino mentre sbraito, mi agito, urlo... Non sono forse un tantino ridicolo?
9. Mi riempio il cervello di parole-vitamine: "ce la farò"; "sono piccolo, ma non basso"; "non sono bello, ma luminoso"; "finché vivo, voglio ardere"...
10. Penso: le avversità ci sono sempre, ma Dio anche. Perciò sono sempre in vantaggio!
giovedì 19 novembre 2009
La gioia
se non per prepararli ad una più certa e più grande.
(Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi)
giovedì 12 novembre 2009
Aggiornamenti su Giulio
Affrontare una malattia di cui non si conosce nulla è davvero difficile…e così un passo alla volta… cerchiamo di vivere ogni giornata nel miglior modo possibile, in questa situazione abbiamo apprezzato le più piccole cose che succedono; quelli che pensavamo fossero problemi sono solo sciocchezze, adesso vediamo ciò che ci circonda in modo diverso, sotto un’altra luce (anche se a volte è davvero difficile e un po’ di sconforto si impossessa di noi). Giulio ci sta dando una grande lezione di vita….
Giulio ha continuato a mangiare con la sua bocca senza più bisogno del sondino, è proprio un buongustaio! Ha sempre molta fame e, anche ora che stiamo inserendo una nuova medicina che ha come effetto la perdita di appetito, a Giulio sembra fare l’effetto contrario. Gli piace molto il pesce in particolare il branzino e il salmone, ma non disdegna neppure la trota o l’orata. Adora le polpette al sugo della nonna che naturalmente gli frulliamo. Ultimamente ha assaggiato anche un passato ai ceci e letteralmente lo divora. Insomma gli piace quasi tutto, tranne i gusti un po’ aspri come l’arancia o il pomodoro crudo, ma ormai noi riusciamo a capire se c’è qualcosa che gli piace più di altro. Una sera abbiamo fatto “polenta e bruscit” e appena ha sentito il profumo ha iniziato a reclamare finchè non gliela abbiamo data.
In questi ultimi mesi Giulio sta facendo diversi esercizi che ci ha consigliato la fisioterapista e inoltre ha fatto anche una visita ortopedica per vedere se possiamo fare qualcosa per le sue gambine che ancora non vogliono piegarsi…Per ora ci impegniamo nella ginnastica: allungamento delle braccia e delle dita delle manine, giochi sulla palla, piegamento (per quanto si riesce) delle gambe, ecc… e vedremo se ci sono dei miglioramenti prima di pensare ad un intervento chirurgico.
martedì 3 novembre 2009
La nostra yucca
lunedì 2 novembre 2009
Sulla morte
Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce. Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita, poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.
Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita; e come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera. Confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell'eternità.
La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore. In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale? E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito? Che cos'è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole? E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio?
Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare. E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire. E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente. (Gibran)
sabato 31 ottobre 2009
Gnocchi di zucca
Tagliate a fettine la zucca e mettetela in forno a 160° per 30 minuti appoggiate su dei rametti di rosmarino (è un modo per aromatizzare la zucca). Una volta cotte, schiacciatele con la forchetta incorporando la ricotta (potete usare anche il minipimer), poi aggiungete le uova, il sale e il formaggio. Infine aggiungete la farina quanto basta per ottenere un composto morbido.
Mettete una pentola di acqua a bollire, dove metterete a cuocere i vostri gnocchi. Con un cucchiaio prendete un po' di impasto e con l'altro cucchiaio lo fate scivolare nella pentola. Una volta che gli gnocchi salgono in supervicie potete tirarli fuori con una schiumarola e metterli in una padella a scaldare con burro e salvia. Una spolverata di formaggio e buon appetito!
p.s. Con queste dosi a noi sono venuti 4 piatti,....ma scaldati sono ancora più buoni!!!!
lunedì 12 ottobre 2009
domenica 11 ottobre 2009
Tempo di castagne
Mamma le raccoglieva e io e papà guardavamo! Ma poi a casa le mangerò anche io, la mamma ha promesso di frullarmele! Devono esserew buone....Anche se io non potevo raccogliere per fortuna due amichetti, Paola e Matteo, me ne hanno regalate un po' delle loro!
E' stato proprio un bel pomeriggio e io sono stato tranquillo e bravo.
Giulio
domenica 4 ottobre 2009
Alpe Sacchi e santuario della Madonna del Sasso
Dopo la merenda siamo saliti in macchina per tornare a casa, ma Zac ha avuto la brillante idea di non tornare dalla strada fatta all'andata, ma di prendere un'altra strada che secondo lui ci avrebbe portato a Pella sul lago d'Orta. In effetti siamo arrivati al lago d'Orta ma non consiglio a nessuno di fare quella strada....se si può chiamare così... forse è una strada per trattori con tutti quei buchi e quei sassi... certo da non rifare mai più! A parte la paura di cadere in un precipizio alla fine siamo arrivati al lago e la visuale era stupenda, così Zac ha pensato di fare un salto al Santuario della Madonna del Sasso. Non eravamo mai stati lì, purtroppo non abbiamo potuto visitare l'interno in quanto c'era messa, ma il panorama era stupendo.
venerdì 2 ottobre 2009
Oggi è la festa dei nonni
Signore, ti voglio parlare dei miei nonni.
I miei nonni mi coccolano e mi stanno tanto vicino,
mi prendono spesso in braccio,
mi cantano le canzoncine e mi raccontano tante cose.
I miei nonni hanno l’argento nei capelli,
e tanto amore in cuore.
I miei nonni sono proprio dei simpaticoni,
anche se qualche volta mi sgridano.
O Signore, dà loro una bella sera
piena di luce calma e tanta pace.
Fa che siano come quei fiori che al tramonto
mandan più profumo e come gli alberi che
in autunno lascian trasparire più del cielo.
Soprattutto, Signore, dà loro sempre
tanta dolcezza perché mai mi manchi
la loro carezza! Amen.
Giulio
lunedì 28 settembre 2009
Benvenuta Laura!
giovedì 24 settembre 2009
Influenza
In questo ultimo periodo si sente parlare molto del vaccino dell’influenza A.
Molti sono favorevoli … almeno a sentire la televisione…ma a me sembra tanto un’influenza mediatica…
Ho letto qua e là e la cosa non mi convince molto…
Ecco un articolo che mi ha colpito molto:
H1N1: perché non mi vaccinerò
sabato 19 settembre 2009
I love shopping
martedì 15 settembre 2009
Ricetta per la felicità domestica
Mettere anzitutto in un recipiente due o tre libbre di speranza:
poi aggiungere un quinto di attenzioni, di compiacenza,
una dose di bontà, un quartino di fiducia, gaiezza a piacere.
Quattro o cinque misure di obbedienza,
cinque o sei libbre di dolcezza e, per tema di monotonia,
unite al buonumore un milligrammo di spensieratezza.
Quanto al sale, mettetene un grano solo, ché, se doveste superare la dose,
invece di un'oncia, dovreste ben metterne due di pazienza.
Infornate il tutto e fate cuocere a calore ben sostenuto
che amore ed amicizia insieme non lo perdano mai di vista.
Otterrete in tal modo una focaccia bene amalgamata
di cui una fettina ogni mattina basta per abbellire la vita.
venerdì 4 settembre 2009
In ricordo di Daniela Zanetta
PREGHIERA PER LA BEATIFICAZIONE
Caro Gesù
ci rivolgiamo a Te con quella semplice e limpida confidenza
con la quale Daniela Zanetta apriva ogni pagina del suo diario.
Tu ci hai fatto dono di questa sorella straordinaria,
che ha percorso la sua esistenza accogliendo il segno
della tua misteriosa vocazione al sacrificio per amore.
L’hai chiamata più vicina alla tua croce come agnello ferito
e offerto con risposta d’amore.
Ci hai dato un’appassionata testimone del valore della vita umana
che ha saputo difendere e proclamare con vigore coraggioso.
Le hai consegnato l’anello della tua passione,
hai fatto della sua esistenza un modello alto di una vita spesa intensamente.
Signore Gesù noi affidiamo a Te
per le mani premurose di Maria la causa di Daniela.
Con umile confidenza esprimiamo la richiesta che questa nostra sorella
possa essere additata come modello di santità
per i giovani, le famiglie e tutte le vocazioni cristiane,
in particolare per gli ammalati e i sofferenti
e chiediamo la grazia della sua beatificazione.
Amen.
Per intercessione di Daniela Zanetta ti domandiamo una grazia particolare.
Pater - Ave - Gloria
(fonte: www.danielazanetta.it)
martedì 1 settembre 2009
Dolore, felicità, speranza
Prima tappa: dolore
Il dolore, si dice, è universale. Il dolore lacera la ragione, costringe l’uomo ad interrogarsi su di sé, ma ancora di più sul senso del mondo. Le cose si inabissano e l’enigma della sofferenza irrompe nelle nostre vite con tutta la sua atrocità. Eppure mai, come nella sofferenza, si cercano parole per dare un senso all’insensato. E, bene o male, le si trova. Si diventa abili a divenire interpreti del proprio soffrire. Una cosa però si impara presto. Nessuno è sostituibile nel proprio dolore. Quella parte è stata assegnata a te e nulla più del dolore svela le tue fragilità e la tua irripetibile unicità. Ma di questo poco si può dire. Riuscire, nonostante il dolore, a portare ad un termine la propria giornata, la propria vita. Il dolore allora diventa positivo nel momento in cui l’uomo trova le sue risorse che mai e poi mai avrebbe scoperto. Nel dolore si ha la possibilità di ricostruirsi in una dimensione nuova, un passaggio di crescita.
Seconda tappa: dolore degli innocenti
Il dolore degli innocenti è un concetto essenziale per cogliere alcune tra le ragioni più profonde del senso della giustizia e dell’umanità poiché è proprio quando riusciamo a scorgere il dolore dell’innocente che l’ingiustizia ci appare al suo stato puro. Tralasciando volutamente il senso teologico di questa affermazione è doveroso riflettere sul perché la sofferenza che colpisce i bambini è così straziante ed inaccettabile. Il bambino sofferente è colui che non ha ancora le capacità di capire il perché gli è stato inflitto questo dolore, il dolore della diversità. Ma c’è una riflessione molto più profonda che ci rende ancora più indifesi, ancora più impotenti. Nel bambino c’è tutta la promessa della vita. Lì e solo lì c’è il bocciolo del futuro. Gli adulti hanno dimensionato la loro vita, realizzandola più o meno. Nel bambino, nei nostri bambini, c’è la percezione della possibilità pura, la vita nella sua originaria promessa. Quando la vita impedisce questo, è la vita che ci tradisce. E’ la vita che lo tradisce.
Terza tappa: felicità
Nel tessuto dei concetti che descrivono la vita umana, la felicità è forse quello più mobile e difficile da catturare, ma è anche il più irrinunciabile. La felicità deriva essenzialmente dal libero sviluppo di se stessi, dalla propria espansione, dall’incontro con le cose, dall’incontro con l’altro, dall’amore. Il mondo diventa lo scenario della nostra felicità, delle nostre possibilità. Un corpo sano sente il mondo, un corpo malato sente il suo corpo. Il corpo malato diventa una barriera tra il proprio desiderio, l’universo delle possibilità e la reale realizzabilità. Il corpo malato ha dinnanzi a sé la dimensione di un mondo irraggiungibile. Ecco allora che bisogna aggiustare il proprio tiro. Ridimensionare il concetto di felicità. Lasciamo perdere il senso di compassione e di pietà. Lui è inchiodato.Gli altri vanno, la vita li chiama, hanno dei doveri. Lui sta lì. Inchiodato. Ecco allora una nuova felicità. Trovare una dimensione di sé che vada oltre il corpo, che rappresenta il limite. Costruirsi una propria felicità che comprenda le parole accettazione e accoglimento. J.J. Rousseau diceva che felicità è raggiungere una sintonia con la natura, con l’altro. Felicità non sta soltanto nelle grandi cose, nella vertigine. La felicità irrompe qua e là costantemente nella nostra vita. E’ questo il motivo per il qual dobbiamo essere felici “gioire di questo piccolo mondo, della buona cucina, dei dolci sorrisi, degli alberi che sono in fiore o anche di un valzer”
Quarta tappa: speranza
Niente altro che un “tu”, una confidenza, un senso di attesa. Non cancella il dolore ma lo rende solo Diverso. Piacere, ho viaggiato molto, mi sono persa, ho percorso strade silenziose nella notte, ho pianto, ho parlato con le pietre, ma i miei occhi non hanno smesso di vedere. Sono giunta alla fine del mio viaggio ed ora mi trovo davanti ad una porta. Al confine tra sogno e realtà. Prima o poi qualcuno arriverà a liberare tutti i miei sogni.
giovedì 27 agosto 2009
La solitudine dei numeri primi
lunedì 24 agosto 2009
sabato 22 agosto 2009
Val di Rhemes
Giulio naturalmente è stato bravissimo nello zaino in spalla al suo papà e anche nel viaggio in auto ha dormito tutto il tempo.
Purtroppo questo è un vantaggio... ma anche uno svantaggio, visto che adesso è fresco e riposato (non come noi) e non ha certo voglia di andare a nanna.... mi sa che questa sera si fanno le ore piccole...
giovedì 20 agosto 2009
Cactus
martedì 18 agosto 2009
Sarebbero stati 66....
lunedì 17 agosto 2009
Software per il cuore
Assistenza tecnica: Sì... come posso aiutarti?
Cliente: Ho deciso di installare Amore. Potete guidarmi nella procedura di caricamento?
Assistenza tecnica: Sì, posso aiutarti. Sei pronto a procedere?
Cliente: Beh, non sono molto esperto, ma credo di essere pronto. Qual è la prima cosa da fare?
Assistenza tecnica: Il primo passo è aprire il Cuore. Hai localizzato dove si trova Cuore?
Cliente: Sì, ma ci sono diversi altri programmi attualmente operativi. Va bene installare Amore con altri programmi aperti?
Assistenza tecnica: Quali sono i programmi aperti?
Cliente: Vediamo. Attualmente sono attivi sofferenze passate, scarsa autostima, risentimenti e rancori.
Assistenza tecnica: Non c'è problema. Amore cancellerà gradualmente sofferenze passate dal tuo sistema operativo attuale. Potrebbe rimanere nella memoria permanente ma non disturberà più gli altri programmi. Alla fine Amore renderà obsoleto scarsa autostima. Però devi chiudere completamente risentimenti e rancori: questi programmi impediscono la corretta installazione di Amore. Puoi chiuderli?
Cliente: Non so come fare a chiuderli. Può spiegarmi come si fa?
Assistenza tecnica: Con piacere. Vai al menu di partenza e clicca su perdono. Ripeti l'operazione finché risentimenti e rancori sono stati completamente cancellati.
Cliente: Bene, ho fatto! Amore ha cominciato a installarsi da solo. È normale?
Assistenza tecnica: Sì, ma ricorda che attualmente ha solo il programma di base. Devi cominciare a collegarti con altri Cuori per scaricare le estensioni.
Cliente: Oh oh. Vedo già un messaggio di errore. Dice, "Errore: il programma non è operativo su supporti esterni." Cosa devo fare?
Assistenza tecnica: Non ti preoccupare. Significa che il software Amore è programmato per operare su cuori interiori, ma non è ancora stato inizializzato sul tuo cuore. In termini non tecnici, vuol dire semplicemente che tu devi Amare te stesso prima di poter amare altri.
Cliente: Che cosa devo fare adesso?
Assistenza tecnica: Vai al menu accettazione di sé, poi apri i seguenti file: perdonarsi, rendersi conto del proprio valore, riconoscere i propri limiti.
Cliente: Bene, fatto.
Assistenza tecnica: Ok. Ora copia questi file nella cartella "Mio Cuore". Il sistema eliminerà automaticamente i file contrari e comincerà a riparare la programmazione difettosa. Devi anche cancellare autocritica soffocante da tutte le cartelle e svuotare il cestino per assicurarti che il file sia eliminato completamente e non torni mai più.
Cliente: Bene. Ehi! Il mio cuore si sta riempiendo di file nuovi. È comparso sorriso sul mio monitor, e pace e soddisfazione si stanno copiando in tutto il mio cuore. È normale?
Assistenza tecnica: Succede. Qualche volta ci vuole del tempo, ma alla fine tutto arriva al momento giusto. Bene, Amore è installato e operativo. Ancora una cosa prima di interrompere la comunicazione: Amore è un software gratuito. Se fai circolare Amore e le sue estensioni a tutti quelli che incontri, verrà condiviso con molti altri e riceverai in cambio dei sottoprogrammi utili.
Cliente: Grazie, Dio.
venerdì 14 agosto 2009
La Res
Oggi siamo andati in Valsesia alla Res, io c'ero già stata da piccola mentre per Zac e Giulio era la prima volta. Abbiamo camminato solo mezz'oretta partendo da Fobello ed eccoci nei prati della Res. Anche se la gita è stata breve abbiamo visto le mucche, le capre, un cavallo e persino un capriolo al parcheggio.
Giulio naturalmente è stato bravissimo come in tutte le gite in montagna!
Come ricordo di questa giornata ci siamo portati a casa una bella toma presa da un pastore!
mmm...che buona!
martedì 11 agosto 2009
Argnaccia
Io ero a spalla del mio papà e sono stato bravissimo senza mai piangere nè all'andata nè al ritorno. Insieme a noi c'erano anche altri ""compagni di viaggio" e tanti bambini che mi hanno rallegrato con le loro voci. La nostra meta era l'Argnaccia. La prima tappa dopo una bella camminata in salita è stata alla chiesa della Madonna del Callone dedicata alla Visitazione a1092 m. di altezza. Qui c'è una bella vista panoramica su Campertogno.
Dopo uno spuntino di frutta per me siamo ripartiti e dopo altri 20 minuti siamo arrivati alla meta: l'altopiano dell'Argnaccia (1183 m). Qui ci sono dei bei prati e tavolini dove fermarsi a mangiare. Noi ci siamo seduti nel prato a fare il pic-nic e anche un bel sonnellino. Papà nel pomeriggio ha continuato a camminare fino ad una croce in cima ad un monte, mentre io dormivo tranquillamente sul prato.
- Giulio -
domenica 9 agosto 2009
A Ghiffa
Oggi abbiamo fatto una passeggiata al Sacro Monte della SS. Trinità di Ghiffa, dopo il pic-nic (io ho mangiato tutto! anche un wafer che mi ha dato la nonna) siamo andati a trovare la zia e le suore del monastero. Sono stato bravissimo, mamma e papà mi hanno portato anche in chiesa al momento di preghiera. Le suore hanno cantato davvero bene e io sono stato tranquillo senza piangere, ho stupito anche la mamma che non era tanto convinta che io facessi il bravo in chiesa...e invece....
Ho passato proprio una bella giornata!
- Giulio -
mercoledì 5 agosto 2009
Madonna della neve
Ho trovato questa preghiera dedicata alla Madonna della Neve:
insegnaci a scalare la santa montagna che è Cristo.
Guidaci sulla strada di Dio,
segnata dalle orme dei Tuoi passi materni.
Insegnaci la strada dell’amore,
per essere capaci di amare sempre.
Insegnaci la strada della gioia,
per poter rendere felici gli altri.
Insegnaci la strada della pazienza,
per poter accogliere tutti con generosità.
Insegnaci la strada della bontà,
per servire i fratelli che sono nel bisogno.
Insegnaci la strada della semplicità,
per godere delle bellezze del creato.
Insegnaci la strada della mitezza,
per portare nel mondo la pace.
Insegnaci la strada della fedeltà,
per non stancarci mai nel fare il bene.
Insegnaci a guardare in alto,
per non perdere di vista il traguardo finale della nostra vita:
la comunione eterna con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Amen!
domenica 2 agosto 2009
I doni di Dio
C'era scritto: "Qui si vendono i doni di Dio".
Entrò e visto un vecchietto dietro un bancone gli chiese: "Che vendi buon vecchio?".
Gli rispose: "Ogni ben di Dio".
"Fai pagate caro?".
"No! I doni di Dio sono tutti gratuiti".
Si guardò intorno stupito per gli scaffali pieni di anfore d'amore, vasi di coraggio, lattine di gioia, flaconi di fede, pacchi di speranza, bottiglioni di pace, scatole di salvezza, casse di amicizia...
Si fece coraggio e disse al vecchietto: "Mi dia un bel po' d'amore di Dio, tutta la pace e la gioia, un cartoccio di fede e salvezza quanto basta".
Questi con pazienza, curva sulla schiena, preparò tutto sul bancone. L'uomo fece un balzo. Con grande meraviglia vide che di tutti i grandi doni che aveva chiesto il vecchietto fece solo un piccolissimo pacco che stava sul pugno delle mani.
Esclamò: "Possibile? Tutto qui?".
Il vecchietto raddrizzatosi di colpo rispose solennemente:
"E sì, mio caro, nel negozio di Dio non si vendono frutti maturi, ma soltanto piccoli semi da coltivare".
(Bruno Ferrero)
venerdì 24 luglio 2009
Girasoli
Un giorno, in un grande giardino in mezzo a tanti fiori colorati, era nato un fiore
davvero strano: brutto e storto.
Tutti gli altri fiori dicevano che era il più brutto fiore fra tutti e nessuno voleva stargli vicino.
Il povero fiore, triste e solo, soffriva, ma non si lamentava mai.
Trascorreva le sue giornate a guardare il sole nel cielo. Gli piaceva così tanto il
sole che, per cercare di avvicinarsi a lui, si era allungato molto.
Quando il sole si spostava, anche il fiore lo seguiva girando la sua corolla.
n giorno il sole si accorse di quel fiore solo e triste che lo guardava sempre,
ecise di conoscerlo e gli si avvicinò. Dopo aver ascoltato la triste storia del fiore,
il sole decise di aiutarlo e con i suoi raggi splendenti abbracciò il fiore, che si accese
subito di un bel giallo vivo e sembrava essere quasi d’oro.
Da quel giorno il fiore diventò il più alto e il più bel fiore fra tutti quelli del giardino.
Diventati amici, il sole decise che meritava un nome speciale e così da quel
giorno venne chiamato GIRASOLE.
sabato 4 luglio 2009
Ultime gite in montagna prima del ritorno
E' stata una giornata di riposo, mamma e papà mi hanno portato col passeggino a Chiesa, un paesino più a valle e io mi sono fatto una dormita! Nel pomeriggio invece siamo saliti a Riale per vedere la chiesetta. E' stata una bella giornata e mi sono riposato in attesa dell'arrivo dei nonni.
Questa mattina mentre ero sul balcone ho visto la macchina del nonno che stava arrivando, sono sceso subito in braccio a papà per fare un sorrisone ai nonni. Insieme poi siamo andati a fare una passeggiata al lago di Morasco. Durante la passeggiata mi sono addormentato ma poi dopo pranzo mi sono goduto tutte le coccole dei nonni. Era un settimana che non li vedevo ed avevo proprio voglia. Purtroppo è arrivata presto la sera e i nonni mi hanno salutato, ma domani torno a Bellinzago e li vedrò di nuovo e poi ci sono anche tante altre persone che mi aspettano per coccolarmi....
ciao
Giulio
venerdì 3 luglio 2009
Che bella la montagna!
Peccato che non siamo riusciti a fotografarla...
ciao a presto
Questa mattina siamo saliti di nuovo alla diga di Morasco e papà mi ha messo nel marsupio, abbiamo deciso di fare il giro del lago di Morasco, ma quando ormai eravamo a 3/4 il sentiero era bloccato dalla neve.
Papà voleva passare lo stesso, ma la mamma aveva un po' paura che io scivolassi e così abbiamo deciso di tornare indietro.
In questa giornata abbiamo visto anche un'altra marmotta nei prati, ma questa volta ho anche una foto.
Acci...dormivo...però quei furboni di mamma e papà potevano svegliarmi!
Le vacanze stanno per finire...ancora pochi giorni...
ciao
Giulio
giovedì 2 luglio 2009
Le mie passeggiate in montagna
Io sono bravissimo, sopratutto durante le gite, non reclamo mai, sorrido spesso e tengo gli occhi ben aperti per imprimere nei miei occhi questi bei posti.
Mamma e papà (e anche lo zio), il primo giorno delle nostre vacanze mi hanno portato a vedere la diga di Morasco e anche la cascata del Toce. Quando è aperta è davvero imponente!
Il giorno dopo invece siamo andati a vedere altri due laghi. Dopo due ore di salita siamo arrivati, al primo lago,il Castel, e abbiamo fatto il pic nic. La mamma mi ha portato la pappa nel thermos così l'ho mangiata bella calda. Poi mi hanno riempito di nuovo di cremina per non scottarmi e siamo ripartiti per vedere il secondo lago, il Toggia, e il rifugio Maria Luisa e siamo passati anche sulla neve prima di scendere fino al parcheggio dove avevamo lasciato la nostra macchina.
Io sto proprio bene qui in montagna e non ho proprio voglia di tornare a casa....
ciao
Giulio