mercoledì 3 dicembre 2008

Il pilota


n uomo osservava un bambino solo nella sala d’aspetto dell’aereoporto.
All’imbarco, il bambino fu fatto passare per primo. Salito sull’aereo, trovò il bambino seduto nel posto accanto alla sua poltrona. Il bambino passava il tempo colorando un libro. Non dimostrava alcuna preoccupazione e quando l’aereo si stava preparando per il decollo stava seduto tranquillamente. Durante il volo, l’aereo incontrò una tempesta molto forte, che lo fece ballare come una foglia al vento. Le turbolenze ed i bruschi vuoti d’aria spaventarono alcuni passeggeri.Ma il bambino sopportava tutto con grande naturalezza. Una passeggera, seduta dall’altro lato del corridoio, era molto preoccupata per la sitazione e domandò al bambino:
“Non hai paura?”
“No signora, non ho paura”, rispose, sollevando rapidamente gli occhi dal suo libro da colorare.
“Il pilota è mio papà!”

Ci sono situazioni nella nostra vita che sembrano un aereo in mezzo ad una forte tempesta.
Per quanto ci sforziamo, non riusciamo a sentirci sulla terra ferma.
Abbiamo la sensazione di essere persi nel cielo
senza niente che possa sorreggerci, darci sicurezza, fornirci un
sostegno, e che ci venga in aiuto.
In questi momenti dobbiamo ricordare, con serenità e fiducia, che:
NOSTRO “PADRE” É IL PILOTA!

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