sabato 28 febbraio 2009
martedì 24 febbraio 2009
sabato 21 febbraio 2009
venerdì 20 febbraio 2009
L'alfabeto di Dio
A - Anche se non sei corrisposto, ama lo stesso, mi assomiglierai.
B - Benedici sempre, perché tu sei una benedizione di Dio.
C - Chiamami Padre, solo così potrai chiamare tutti gli altri fratelli.
D - Dona con gioia. I musi lunghi sono figli delle tenebre.
E - Esci dal guscio del tuo egoismo: troverai un mondo che ti aspetta.
F - Fa della tua vita una sinfonia di gioia; darai frutti saporiti.
G - Gira l'ago della tua calamita sempre dove ti porta il cuore: sempre e solo a Dio.
H - Hai un dono straordinario, per cui mi assomigli: l'amore; sfruttalo con gioia.
I - Intorno a te c'è tanta morte, odio e tenebre; ma tu sii sole che illumina e riscalda.
L - La terra non è la tua patria. Sei di terra, ma hai la mia vita: guarda allora in alto.
M - Metti la tua vita nel cuore di mio Figlio e di Maria: sarai dono d'amore.
N - Non permettere che il maligno deturpi la tua libertà. Aggrappati a me e sarai libero.
O - Odia il peccato, ma ama il peccatore: impara a perdonare e ama chi sbaglia, lo conquisterai.
P - Porta la pace di Dio col tuo sorriso: c'è bisogno di un raggio di sole e luce negli occhi.
Q - Quadro stupendo ti ho dipinto col sangue dell'Agnello; sei il mio capolavoro.
R - Resta un po' con me, figlio, quando si fa sera: io ti guardo e tu mi guardi ed è pace.
S - Senza il tuo mattone, la costruzione è vuota. Sii strumento docile nelle mie mani.
T - Tutto ho messo nelle tue mani, sei il signore della natura: conservala senza macchia.
U - Unisci cuore e mente: con la mente progetti, ma è col cuore che salvi e realizzi.
V - Vuoi essere felice? Sgombra tutto ciò che ti impedisce di volare e sciogli le vele.
Z - Zaino di eucaristia, preghiera e servizio sarà il tuo compagno di viaggio: farai miracoli.
(padre Gianni Fanzolato)
B - Benedici sempre, perché tu sei una benedizione di Dio.
C - Chiamami Padre, solo così potrai chiamare tutti gli altri fratelli.
D - Dona con gioia. I musi lunghi sono figli delle tenebre.
E - Esci dal guscio del tuo egoismo: troverai un mondo che ti aspetta.
F - Fa della tua vita una sinfonia di gioia; darai frutti saporiti.
G - Gira l'ago della tua calamita sempre dove ti porta il cuore: sempre e solo a Dio.
H - Hai un dono straordinario, per cui mi assomigli: l'amore; sfruttalo con gioia.
I - Intorno a te c'è tanta morte, odio e tenebre; ma tu sii sole che illumina e riscalda.
L - La terra non è la tua patria. Sei di terra, ma hai la mia vita: guarda allora in alto.
M - Metti la tua vita nel cuore di mio Figlio e di Maria: sarai dono d'amore.
N - Non permettere che il maligno deturpi la tua libertà. Aggrappati a me e sarai libero.
O - Odia il peccato, ma ama il peccatore: impara a perdonare e ama chi sbaglia, lo conquisterai.
P - Porta la pace di Dio col tuo sorriso: c'è bisogno di un raggio di sole e luce negli occhi.
Q - Quadro stupendo ti ho dipinto col sangue dell'Agnello; sei il mio capolavoro.
R - Resta un po' con me, figlio, quando si fa sera: io ti guardo e tu mi guardi ed è pace.
S - Senza il tuo mattone, la costruzione è vuota. Sii strumento docile nelle mie mani.
T - Tutto ho messo nelle tue mani, sei il signore della natura: conservala senza macchia.
U - Unisci cuore e mente: con la mente progetti, ma è col cuore che salvi e realizzi.
V - Vuoi essere felice? Sgombra tutto ciò che ti impedisce di volare e sciogli le vele.
Z - Zaino di eucaristia, preghiera e servizio sarà il tuo compagno di viaggio: farai miracoli.
(padre Gianni Fanzolato)
domenica 15 febbraio 2009
Carnevale
Oggi in paese si festeggia il Carnevale, è una festa che non mi ha mai attirato. Ricordo che quando
ero piccola non volevo mascherarmi, nè andare alla sfilata...proprio non mi piaceva! Solo quando certe cose non puoi più farle capisci che un po' ti dispiace...
Comunque ho potuto vedere parte della sfilata attraverso le foto degli amici e i commenti di Zac che ha partecipato. Qui di fianco una foto del carro preparato da un gruppo di amici (e anche Zac) che ha come tema Wall-e: il piccolo robot rimasto sulla Terra per ripulirla dall'immondizia.
sabato 14 febbraio 2009
La carta dei diritti dell'amore
Art.1 - E' deciso una volta per tutte che prima di imbarcarsi in avventure, bisogna guardarsi dentro.
Art.2 - Un amico ti aiuta di più a conoscerti che cento test di Panorama
Art.3 - Si stabilisce per giovani di ogni genere e grado di abolire le parole vuote e gli slogan che fanno dei rapporti con l'altro un rumoroso silenzio
Art.4 - Viene fatto obbligo a tutti di aprire la vita e non il vocabolario Paragrafo unico: Una persona senza affetto è una pianta senza frutti
Art. 5 - E' tollerato che uno si trastulli nel bisogno di essere coccolato, purchè se lo scordi presto e sappia di doversi spendere
Art. 6 - Sia stabilito per tutti gli anni a venire che "sessualità" è una parola rispettabile, che il corpo è la faccia dell'anima e ha un linguaggio impegnativo
Art. 7 - E' assolutamente garantito che nessuno venderà un qualsiasi pezzo del proprio corpo, perché venderne un pezzo è perderlo tutto; perché senza l'anima perde il significato Paragrafo unico: E' bello unirsi e fondersi ma non annullarsi Comma speciale: Si diffida chiunque dal sorridere con malizia quando si afferma che la sessualità è un linguaggio profondo, coinvolgente e piacevole del rapporto di coppia
Art. 8 - Si afferma che il piacere non è una "sana e consapevole libidine", se esprime pienamente la persona e non maschera l'incapacità di amare
Art. 9 - Tutti devono sapere che quando due si cercano rendono originale un progetto che li precede
Art. 10 - Il Progettista si impegna a caricare di significato ogni tentativo, ogni esperienza, ogni appassionata ricerca che si ispirino al suo disegno e che non osino mai affermare di essere conclusi.
Art. 11 - Ci sarà sempre gran festa quando due avranno il coraggio di dire a tutti che decidono di volersi bene. A questa festa non deve mancare il vino. Pane e acqua servono per sopravvivere, ma non sono sufficienti per far festa. Quando c'è Lui, il vino della festa, la festa sarà garantita per sempre
Art.2 - Un amico ti aiuta di più a conoscerti che cento test di Panorama
Art.3 - Si stabilisce per giovani di ogni genere e grado di abolire le parole vuote e gli slogan che fanno dei rapporti con l'altro un rumoroso silenzio
Art.4 - Viene fatto obbligo a tutti di aprire la vita e non il vocabolario Paragrafo unico: Una persona senza affetto è una pianta senza frutti
Art. 5 - E' tollerato che uno si trastulli nel bisogno di essere coccolato, purchè se lo scordi presto e sappia di doversi spendere
Art. 6 - Sia stabilito per tutti gli anni a venire che "sessualità" è una parola rispettabile, che il corpo è la faccia dell'anima e ha un linguaggio impegnativo
Art. 7 - E' assolutamente garantito che nessuno venderà un qualsiasi pezzo del proprio corpo, perché venderne un pezzo è perderlo tutto; perché senza l'anima perde il significato Paragrafo unico: E' bello unirsi e fondersi ma non annullarsi Comma speciale: Si diffida chiunque dal sorridere con malizia quando si afferma che la sessualità è un linguaggio profondo, coinvolgente e piacevole del rapporto di coppia
Art. 8 - Si afferma che il piacere non è una "sana e consapevole libidine", se esprime pienamente la persona e non maschera l'incapacità di amare
Art. 9 - Tutti devono sapere che quando due si cercano rendono originale un progetto che li precede
Art. 10 - Il Progettista si impegna a caricare di significato ogni tentativo, ogni esperienza, ogni appassionata ricerca che si ispirino al suo disegno e che non osino mai affermare di essere conclusi.
Art. 11 - Ci sarà sempre gran festa quando due avranno il coraggio di dire a tutti che decidono di volersi bene. A questa festa non deve mancare il vino. Pane e acqua servono per sopravvivere, ma non sono sufficienti per far festa. Quando c'è Lui, il vino della festa, la festa sarà garantita per sempre
Torta di mele e cocco
Ingredienti:
230 g. farina, 3 uova, 160 g burro, 200 g zucchero, succo di un limone, 2 mele, ½ bustina lievito, 50 g cocco grattugiato, zucchero a velo.
Lavorate il burro (sciolto a bagnomaria) con lo zucchero. Aggiungete poi le uova continuando a mescolare (io ho usato il frullatore). Aggiungete il succo di un limone e una mela tagliata a pezzetti.
Setacciate la farina e lo lievito e incorporate il tutto nell'impasto continuando a mescolare, infine aggiungete il cocco, avanzandone un bel cucchiaio.
Mettete il tutto in una tortiera imburrata e infarinata. Tagliate a fettine una mela e disponetela sulla torta. Infornate a 170 ° per 30 minuti in forno ventilato. Una volta sfornata, cospargetela di cocco e zucchero a velo e rimettetela in forno per qualche minuto.
Ed ecco la torta per il mio compleanno!!!!
Lavorate il burro (sciolto a bagnomaria) con lo zucchero. Aggiungete poi le uova continuando a mescolare (io ho usato il frullatore). Aggiungete il succo di un limone e una mela tagliata a pezzetti.
Setacciate la farina e lo lievito e incorporate il tutto nell'impasto continuando a mescolare, infine aggiungete il cocco, avanzandone un bel cucchiaio.
Mettete il tutto in una tortiera imburrata e infarinata. Tagliate a fettine una mela e disponetela sulla torta. Infornate a 170 ° per 30 minuti in forno ventilato. Una volta sfornata, cospargetela di cocco e zucchero a velo e rimettetela in forno per qualche minuto.
Ed ecco la torta per il mio compleanno!!!!
venerdì 13 febbraio 2009
Compagni di volo
Voglio ringraziarti Signore,
per il dono della vita;
ho letto da qualche parte
che gli uomini hanno un'ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza,
oso pensare, Signore,
che tu abbia un'ala soltanto,
l'altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire
che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita:
Perché io fossi tuo compagno di volo,
insegnami, allora, a librarmi con Te.
Perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano
all'ebbrezza del vento,
vivere è assaporare l'avventura della libertà,
vivere è stendere l'ala, l'unica ala,
con la fiducia di chi sa di avere nel volo
un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore,
tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello
e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò,
per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi,
non farmi più passare indifferente
vicino al fratello che è rimasto con l'ala, l'unica ala,
inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso
di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi,
o Signore,
un'ala di riserva.
per il dono della vita;
ho letto da qualche parte
che gli uomini hanno un'ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza,
oso pensare, Signore,
che tu abbia un'ala soltanto,
l'altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire
che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita:
Perché io fossi tuo compagno di volo,
insegnami, allora, a librarmi con Te.
Perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano
all'ebbrezza del vento,
vivere è assaporare l'avventura della libertà,
vivere è stendere l'ala, l'unica ala,
con la fiducia di chi sa di avere nel volo
un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore,
tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello
e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò,
per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi,
non farmi più passare indifferente
vicino al fratello che è rimasto con l'ala, l'unica ala,
inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso
di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi,
o Signore,
un'ala di riserva.
lunedì 9 febbraio 2009
L'inguaribile voglia di vivere
Ho appena finito di leggere questo bellissimo libro di Massimo Pandolfi e questa sera mi sembra il momento migliore per pubblicare questo post.
E' un libro che racconta storie di malati di sla che testimoniano l'amore per la vita.
Sulla quarta di copertina:
"Da quattro anni sono malato di Sla... Nonostante sia costretto sulla sedia a rotelle, possa solo muovere due dita della mano destra, sia alimentato artificialmente... apprezzo sempre di più quanto sa bello vivere... con dignità e buona qualità di vita e sentirmi ancora utile, prima di tutto a me stesso, ma anche agli altri... Ho potuto constatare che, a livello politico e mediatico, chi vuole morire fa notizia mentre non fa notizia chi - magari trovandosi in identiche o anche peggiori condizioni - viene volutamente trascurato. Ma queste delusioni non mi abbattono. Hanno invece rafforzato in me la voglia di lottare per tutti coloro che, riuscendo magari a muovere solo gli occhi, vorrebbero avere un computer come quello che aveva Welby per poter parlare. Parlare non di morte, ma di vita. Far sentire le ragionevoli ragioni di chi, nel rispetto di ogni situazione personale, ritiene tuttavia profondamente ingiusta ogni azione che miri attivamente a far morire il paziente. Non si può chiedere a nessuno di uccidere, di ucciderci. Una civiltà non si può costruire su un simile falso presupposto. Perché l’amore vero non uccide e non chiede di morire». (dalla prefazione di Mario Melazzini, primario oncologo, presidente dell'Aisla - Associazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica).
E' un libro che racconta storie di malati di sla che testimoniano l'amore per la vita.
Sulla quarta di copertina:
"Da quattro anni sono malato di Sla... Nonostante sia costretto sulla sedia a rotelle, possa solo muovere due dita della mano destra, sia alimentato artificialmente... apprezzo sempre di più quanto sa bello vivere... con dignità e buona qualità di vita e sentirmi ancora utile, prima di tutto a me stesso, ma anche agli altri... Ho potuto constatare che, a livello politico e mediatico, chi vuole morire fa notizia mentre non fa notizia chi - magari trovandosi in identiche o anche peggiori condizioni - viene volutamente trascurato. Ma queste delusioni non mi abbattono. Hanno invece rafforzato in me la voglia di lottare per tutti coloro che, riuscendo magari a muovere solo gli occhi, vorrebbero avere un computer come quello che aveva Welby per poter parlare. Parlare non di morte, ma di vita. Far sentire le ragionevoli ragioni di chi, nel rispetto di ogni situazione personale, ritiene tuttavia profondamente ingiusta ogni azione che miri attivamente a far morire il paziente. Non si può chiedere a nessuno di uccidere, di ucciderci. Una civiltà non si può costruire su un simile falso presupposto. Perché l’amore vero non uccide e non chiede di morire». (dalla prefazione di Mario Melazzini, primario oncologo, presidente dell'Aisla - Associazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica).
Ecco alcune frasi del libro che mi hanno colpito:
Se hai tanta gente attorno che ti stringe in un abbraccio amoroso – davvero in concreto e non con discorsi teorici – forse uno non molla. Resiste. Anzi togliamoci la “r”: esiste.
La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero. Esso è la sorgente di tutta la vera arte e di tutta la scienza (Albert Einstein)
Mistero vuol dire anche accettare e non capire….
Di fronte a una cosa che non comprendo sto a guardare, e taccio, senza sentenziare. In fondo non è così necessario capire tutto della vita.
Se hai tanta gente attorno che ti stringe in un abbraccio amoroso – davvero in concreto e non con discorsi teorici – forse uno non molla. Resiste. Anzi togliamoci la “r”: esiste.
La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero. Esso è la sorgente di tutta la vera arte e di tutta la scienza (Albert Einstein)
Mistero vuol dire anche accettare e non capire….
Di fronte a una cosa che non comprendo sto a guardare, e taccio, senza sentenziare. In fondo non è così necessario capire tutto della vita.
domenica 8 febbraio 2009
La sofferenza
"La sofferenza, questo grande mistero che nessuna mente umana riuscirà mai a penetrare. Solo la fede ci aiuta a comprendere e a darle un senso" (L'inguaribile voglia di vivere)
Questa settimana abbiamo avuto visite e abbiamo raccontato brevemente la storia di Giulio . Ci è stato chiesto quello che abbiamo provato in quei momenti. Certe cose io le avevo rimosse forse perché ripensarci fa ancora troppo male.... forse dopo tutto questo tempo è ora di ripensare, rivedere ciò che abbiamo passato? O è ancora troppo presto? Le ferite sono ancora aperte....
Questa settimana abbiamo avuto visite e abbiamo raccontato brevemente la storia di Giulio . Ci è stato chiesto quello che abbiamo provato in quei momenti. Certe cose io le avevo rimosse forse perché ripensarci fa ancora troppo male.... forse dopo tutto questo tempo è ora di ripensare, rivedere ciò che abbiamo passato? O è ancora troppo presto? Le ferite sono ancora aperte....
giovedì 5 febbraio 2009
L'anfora imperfetta
Ogni giorno, un contadino portava l'acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell'asino, che gli trotterellava accanto.
Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua.
L'altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia.
L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l'anfora nuova non perdeva l'occasione di far notare la sua perfezione: 'Non perdo neanche una stilla d'acqua, io!'.
Un mattino, la vecchia anfora si confidò con il padrone: 'Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite'.
li giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all'anfora screpolata e le disse: 'Guarda il bordo della strada'.
'E' bellissimo, pieno di fiori'.
'Solo grazie a te', disse il padrone. 'Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno...'
(B.Ferrero)
Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo vogliamo, Dio sa fare meraviglie con le nostre imperfezioni.
Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua.
L'altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia.
L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l'anfora nuova non perdeva l'occasione di far notare la sua perfezione: 'Non perdo neanche una stilla d'acqua, io!'.
Un mattino, la vecchia anfora si confidò con il padrone: 'Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite'.
li giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all'anfora screpolata e le disse: 'Guarda il bordo della strada'.
'E' bellissimo, pieno di fiori'.
'Solo grazie a te', disse il padrone. 'Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno...'
(B.Ferrero)
Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo vogliamo, Dio sa fare meraviglie con le nostre imperfezioni.
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