In questi giorni mi sono imbattuto, grazie ad un articolo del Fatto Quotidiano (faccio un po' di pubblicità...) in un sito che non conoscevo: anobii (nome che deriva da Anobium punctatum, il "tarlo della carta"). Era un po' di tempo che cercavo qualcosa per gestire i libri che ho in casa (più che altro per mia moglie), tenere traccia di quelli letti, il costo, la provenienza, ecc... e l'applicazione utilizzabile gratuitamente sul sito ha proprio le funzionalità che cercavo. Ma non solo. In realtà quello che ho trovato è enormemente di più: un vero e proprio social network letterario in cui si possono conoscere persone con gli stessi gusti, scoprire nuovi libri interessanti, scambiare recensioni e anche, perché no, libri. Il tutto con una interfaccia essenziale ma ricchissima di funzionalità in vero stile Web 2.0. Io consiglio a tutti di iscriversi.
L'articolo del Fatto Quotidiano ipotizzava, come provocazione, che non ci sarà più bisogno dei critici letterari perché con applicazioni di questo tipo sarà semplice leggere e valutare le critiche di tutti i lettori. In fondo, se mi permettete una piccola riflessione, è uno degli aspetti più belli di internet: la grande democraticità. Chiunque ha la possibilità di esprimere un parere e di essere letto anche se non è un raccomandato o una persona importante, è solo quello che scrive che lo rende più o meno importante. Penso che questa impostazione sarà una rivoluzione anche in altri campi.
1 commento:
Mi sono registrato anch'io, veramente utile!
A mio parere i critici letterari resteranno utili, l'importante è che siano preparati, che abbiano una grande cultura letteraria. Questo fa la grande differenza.
Posta un commento