da mamma, papà e... fratellino/sorellina
sabato 30 gennaio 2010
Buon compleanno Giulio!!!!
da mamma, papà e... fratellino/sorellina
martedì 26 gennaio 2010
Qualcosa su Bellinzago
lunedì 25 gennaio 2010
Preghiera a Maria
dal tuo grembo è nata la vita del Figlio di Dio,
Gesù nostro Salvatore.
Aiutaci ad amare
e a desiderare la vita.
Madre di tenerezza,
intercedi perché ogni donna e ogni uomo
accolga la vita come dono,
la custodisca con cura
e la viva nella condivisione e nella solidarietà.
Madre dell'Amore,
con te imploriamo la luce dello Spirito
per le mamme e i papà di oggi:
rispettino la vita fin dal suo concepimento
e la promuovano con dignità
in tutte le sue fasi.
Madre della vita,
prega per noi, prega con noi.
Amen.
mercoledì 20 gennaio 2010
Plumcake al limone
Ingredienti:
180 g zucchero, 150 g farina, 3 uova, 100g panna da cucina, 40 g burro, 20 g olio di oliva, 2,6 g lievito per dolci, limone bio, arancia bio
Con lo sbattitore elettrico montate lo zucchero e le uova per una decina di minuti fino a ottenere un composto molto spumoso e di colore chiaro. Aggiungete la panna, poi la farina setacciata insieme al lievito, sbattendo sempre. Aggiungere poi il burro fuso, l’olio, e la buccia finemente grattuggiata del limone e dell’arancia. Versate l’impasto in uno stampo da plumcake, ai 2 terzi dell’altezza, lasciatelo riposare per un’ora e infornate a 160° per circa 45 minuti o finché il dolce non sia dorato e cotto all’interno.
Una fetta di questa torta accompagnata ad una buona tazza di the può essere una buona merenda! Provare per credere....
domenica 17 gennaio 2010
Haiti - scossa di coscienza
Riporto qui sotto l'articolo:
Sconvolto dagli effetti apocalittici del terremoto di Haiti, sono andato in cerca di informazioni per scoprire com’era la vita nell’isola, fino all’altro ieri. Ho appreso che l’ottanta per cento degli haitiani vive (viveva) con meno di un dollaro al giorno. Che il novanta per cento abita (abitava) in baracche senza acqua potabile né elettricità. Che l’aspettativa di vita è (era) di 50 anni. Che un bambino su tre non raggiunge (raggiungeva) i 5 anni. E che, degli altri due, uno ha (aveva) la certezza pressoché assoluta di essere venduto come schiavo.
Se questa è (era) la vita, mi chiedo se sia poi tanto peggio la morte. Ma soprattutto mi chiedo perché la loro morte mi sconvolga tanto, mentre della loro vita non mi è mai importato un granché. So bene che non possiamo dilaniarci per tutto il dolore del mondo e che persino i santi sono costretti a selezionare i loro slanci di compassione. Eppure non posso fare a meno di riflettere sull’incongruenza di una situazione che – complice la potenza evocativa delle immagini – mi induce a piangere per un bambino sepolto sotto i detriti, senza pensare che si tratta dello stesso bambino affamato che aveva trascorso le ultime settimane a morire a rate su quella stessa strada. Così mi viene il sospetto che a straziarmi il cuore non sia la sofferenza degli haitiani, che esisteva già prima, ma il timore che una catastrofe del genere possa un giorno colpire anche qui. Non la solidarietà rispetto alle condizioni allucinanti del loro vivere, ma la paura che possa toccare anche a me il loro morire.
(Massimo Gramellini)
E questo articolo fa davvero riflettere.... è davvero così??
martedì 12 gennaio 2010
Dove andiamo, papà?
Sulla quarta di copertina:
Fino ad oggi non ho mai voluto parlare dei miei due figli. Perchè? Perchè ne avevo vergogna? Per timore della pietà della gente? O forse per sfuggire all'agghiacciante domanda: "Che cosa fanno di bello?".
Oggi che il tempo stringe, la fine del mondo si avvicina e io divento ogni giorno un po' più biodegradabile, ho deciso di dedicare loro questo libro.
Un libro che non necessita di grandi presentazioni, è sufficiente leggerlo e accettarlo per quello che è.
“Avevo voglia di raccontare l’avventura che mi è capitata: la fine del mondo, per due volte, a due anni d’intervallo l’una dall’altra. Due figli handicappati.Io l’ho vissuta in maniera molto particolare, perché ho avuto la fortuna di fare dello humor sulla mia situazione. Quando ci sono problemi di questo tipo non c’è nulla da fare: piangere un fiume di lacrime o ridere stupidamente. Io rido.”
Eccovi: Dove andiamo papà? l’ultimo libro di Jean-Louis Fournier
Ho letto questo libro qualche mese fa e per prima cosa mi sono chiesta come potesse un padre scherzare sui propri figli in questo modo, poi ripensandoci... l’esperienza deve essere così forte e stressante che questo padre ha trovato come via di sfogo l’ironia. Un libro che fa capire il “dramma” di un genitore con due “figli dalla testa di paglia” come dice proprio l’autore ironicamente; un libro, come ho letto in un altro commento, da regalare a quei genitori che si lamentano dei propri figli.
Anche Zac lo ha letto e finito in questi giorni, ecco il suo commento:
Un boccone amaro.
Un insieme di flashback in ordine sparso su una intera vita che scorre via velocemente e non senza pagine che suscitino forti emozioni. Tolta la sottile pellicina di risate, la polpa è molto amara e il nocciolo è una immensa angoscia e l'incapacità di accettare la situazione. Mi sento molto vicino all'esperienza dell'autore ma quello proprio non mi è andato giù. Vorrei rileggerlo tra qualche anno...
mercoledì 6 gennaio 2010
martedì 5 gennaio 2010
Un tarlo su internet
domenica 3 gennaio 2010
Holiday on ice: Mystery
venerdì 1 gennaio 2010
Filastrocca di capodanno
fammi gli auguri per tutto l'anno .
voglio un gennaio col sole d'aprile ,
un luglio fresco , un marzo gentile ,
voglio un giorno senza sera ,
voglio un mare senza bufera ,
voglio un pane sempre fresco ,
sul cipresso il fiore del pesco ,
che siano amici il gatto e il cane ,
che diano latte le fontane .
se voglio troppo dammi niente ,
dammi una faccia allegra solamente.
(G.Rodari)