Proprio questa mattina ho letto la lettera (ne ho copiate alcune parti in blu virgolettate) della mamma di Irene (una bimba speciale) che mi ha colpito molto e che racchiude in un certo senso ciò che anche noi abbiamo vissuto con il nostro Giulio...
I nostri giorni trascorrevano sereni quando all'improvviso "la vita ha inchiodato di botto, regalandomi, seppur nel dolore, una visione completamente diversa del tempo e dello spazio. Questo è quello che sta succedendo ora a tutti, senza distinzione di sorta. Abituati ad un mondo dove tutto scorre velocemente, abbiamo dimenticato cosa vuol dire fermarsi, per riflettere magari su un pensiero o un'emozione, abbiamo paura di ritrovarci da soli con noi stessi. (...)Ci sentiamo soli. Abbiamo paura di questo mostro che non si vede e che ti potrebbe attaccare alle spalle in qualsiasi momento. Abbiamo difficoltà a fare progetti per il futuro poiché non sappiamo quando sarà. Viviamo nell'incertezza e siam privati della nostra libertà"
Ecco ...in qualche modo ci siamo già passati...
"Chi vive nel mondo della disabilità ha già sperimentato tutto questo perché è la sua quotidianità. Siamo abituati a procedere ad una velocità diversa dal mondo degli altri e abbiamo sviluppato delle grandi virtù. La pazienza prima di tutto e, poi, la capacità di adattarci al dolore e a una vita che improvvisamente, senza avviso, cambia inesorabilmente e non è come la avresti immaginata e voluta.
Impari che il dolore e tutte le privazioni a cui siamo costretti, non impediscono di vivere e, in una vita in cui non avresti mai voluto trovarti, afferri ciò che di positivo esiste in una simile esperienza."
E allora adesso cerchiamo di trovare il positivo anche in questa situazione proprio come 13 anni fa...approfittiamo di questo tempo dilatato per vivere insieme alla nostra famiglia tutti quei momenti che normalmente non abbiamo tempo di fare.. a partire dalla colazione insieme fino ai momenti di preghiera o ai momenti di gioco o alla preparazione della cena....Ritroviamo il piacere di stare insieme come famiglia. Osserviamo la natura intorno a noi con occhi diversi, ed ecco che ci troviamo a stupirci davanti ad un fiore sbocciato o ad un riccio che esce dal letargo. Approfittiamo di questo tempo per coltivare i nostri hobby e per ascoltare di più i nostri figli e per condividere con loro un gioco, una visione di un cartone animato o un lavoretto creativo insieme...e intanto aspettiamo di poter tornare alla "nostra normalità" anche se è una normalità "diversa" da quella della maggior parte delle persone: una normalità nella nostra diversità.